Ho conosciuto personalmente Bruno Richichi a Pavia nell’anno 1992, in un periodo non particolarmente felice, tramite il carissimo e inestimabile amico Giorgio Richichi. Ho subito notato la serenità con il quale affrontava questo momento delicato. Inoltre ho avuto la fertile constatazione di apprezzarne la disponibilità e la schiettezza d’animo. In particolare, fin da allora, l’elemento che mi ha profondamente colpito e affascinato è stata la manifesta e ulteriore disponibilità nel parlare non di sé ma della sua terra abitata da tante persone oneste che ogni giorno lottano per vivere per la propria famiglia in un una zona che, a dir poco, per alcuni aspetti, è come una polveriera. Decorso tale periodo, ho mantenuto i contatti per vie telefoniche e tutte le volte che veniva a Pavia, ci incontravamo per dialogare sui problemi che affliggevano la Calabria, che aveva sempre nel cuore, alla stessa stregua di un rapporto che intercorre tra padre e figlio.
Senonchè, all’inizio del mese di agosto 2008, l’amico Giorgio, mi annunciava la nascita dell’Associazione Bruno Richichi. Sono stato molto entusiasta e commosso soprattutto quando sono stato invitato a partecipare come relatore per l’inaugurazione a Careri per il 18 agosto 2008 dell’Associazione a lui intestata. La sala consiliare del Comune di Careri era gremita di persone e tutti hanno ascoltato e assistito al battesimo dell’Associazione Bruno Richichi che ha tra le sue principali finalità quella di elevare il livello culturale della Calabria senza confini.
Ma già da subito l’Associazione si è dimostrata operativa con la tenuta del convegno organizzato la sera successiva , 19 agosto 2008, a Benestare, dal titolo “SULLE TRACCIE DI CESARE PAVESE, NEL RICORDO DI BRUNO RICHICHI”.
Orbene, due personaggi che non hanno niente in comune ma fanno parlare molto di sé.
In particolare, a differenza di Cesare Pavese, Bruno Richichi aveva una famiglia, era un tecnico dell’arte amministrativa oltre che attento studioso, lettore, alcune volte scrittore di brani inediti della sua terra, giornalista della gazzetta del Mezzogiorno e collezionista di libri antichi. Ma soprattutto Bruno Richichi era un uomo anche pratico, non svolgeva solo le funzioni di segretario comunale seduto dietro a una scrivania. Dava concretezza al suo sapere e applicava la sua professione in piena legalità e trasparenza. Creava per gli amministratori locali l’area di legittimità entro la quale dovevano muoversi per governare e amministrare nell’interesse della genta. Era un uomo che non parlava mai di sé ma degli altri ed erano soprattutto gli altri che parlavano di lui anche per quelle opere che, pur non essendo riportate sui libri di storia, certamente sono state utili per la gente che si muoveva tra i poderi e i paesi limitrofi. Anche le testimonianze dirette e raccolte sul posto hanno confermato la personalità fattiva di Bruno Richichi.
f.to DR. VALERIO GIMIGLIANO
MOSTRA DI PITTURA
15 anni fa
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