Careri 4 ottobre 2008
Non poteva partire meglio questo tour culturale organizzato dall’Associazione “Bruno Richichi” che aveva chiesto ed ottenuto dall’Amministrazione Comunale il patrocinio della manifestazione con svolgimento nella sala consiliare, luogo istituzionale dove, proprio Bruno Richichi, nella sua funzione di segretario generale si era distinto per correttezza e professionalità. Nell'aula consiliare vi erano anche 23 studenti della scuola media con i docenti e sono stati loro a riempire con la loro presenza e l’attenzionalità che suscita la curiosità, i principali attori della mattinata. A trascinarli nel mondo del desiderio di conoscere sono stati i relatori dell’UNLA, lo scrittore Pietro Sergi, il medico e umanista Giulio Cesare Papandrea ed il presidente onorario del sodalizio Giorgio Richichi. Era il concetto, secondo l’esponente del Centro di Educazione permanente di Bovalino, Domenico Agostini, de “l’altra Calabria” che doveva trasparire dal confronto, perché il “progetto” in tour, parlava di “modo di essere”, di “impegno”, di necessità di confronto. “Quale confronto, se tutto quanto i mass media propongono, si basa su un rapporto a due e spessissimo su banalità che rimbimbiscono il cervello e creano "aspettative" da un mondo irrangiungibile? “Tutto, ha detto Agostini, sta girando attorno a due persone, due eventi, due interlocutori, due squadre e la televisione struttura i programmi sul dualismo: bianco e blu, vecchio e nuovo, chic e pop, rock e slow e così via. Nelle stanze solitarie di ogni casa si consuma una specie di subliminazione che non ammette terze o quarte voci”. La domanda istigante fatta ad ogni studente di quanti televisori vi fossero nelle case di ciascuno, ha dato questo risultato: 3 televisori in ogni casa in tre stanze diverse: cucina, salotto, stanza da letto dei genitori. “Ci troviamo di fronte una famiglia separata dal mezzo; una famiglia che non dialoga. L’altra Calabria, l’altra Italia, dovranno nascere dal confronto a più voci per una effettiva crescita umana e culturale che solo il dialogo a più voci può garantire”. Lo scrittore Pietro Sergi ha calcato la mano sulla necessità di non dimenticare il passato. Mio nonno raccontava i fatti del suo tempo e su queste esperienze, sugli esempi che esaltavano il lavoro, la famiglia e i rapporti con gli altgri, ci siamo forgiati e siamo cresciuti. Oggi c’è bisogno che qualcuno continui a parlare, a ricordare affinché quei valori, quelli sani e fautori della crescita di ciascun cittadino, diano sapore alle cose e contribuiscano a far maturare la nuova generazione”. Ha fatto seguito l'interventro del medico ed umanista Giulio Cesare Papandrea. Che lezione magistrale, che approccio meraviglioso e stimolante con i ragazzi ed i docenti! Il professore ha la magia della voce, il dono prezioso di saper porgere le cose, e la cultura profonda che riesce a trasferire agli altri. “Ho frequentato la prima elementare qui, a Careri. La scuola era una baracca di legno”. Con questo ricordo ha inchiodato gli allievi e gli stessi docenti. Poi, ha continuato col parlare delle difficoltà ambientali degli “edifici” scolastici, sempre identificati in una casa, una stanza; i giochi con il tradizionale “Gliggliaru” (l’osso del ginocchio del maiale) visibile nei musei ed oggi sconosciuto che ci rimanda ai giochi dei bimbi nella Magna Grecia. Egli, il medico e umanista, ha parlato di queste cose e poi ha fatto i nomi di Pitagora, Zaleuco e dei grandi artisti; e poi ancora, della necessità di appropriarci del passato “perché il passato è la strada per affrontare il futuro e senza il quale non è possibile crescita civile”. Dopo Papandrea, Giorgio Richichi, presidente onorario dell'Associazione, che ha parlato del progetto e della volontà di continuare gli incontri con gli studenti e con la gente “perché è l’unica strada percorribile per inventarci una Calabria migliore. E' proprio “con” gli altri, “con” chi ci sta vicino, che bisogna parlare e confrontarci per migliorare insieme. Non c’è alternativa, continuare così è un non vivere, un rendere pesante la nostra giornata e trascurare i nostri figli che senza “passato”, senza riferimenti, sono destinati a diventare sudditi non soggetti pensanti”. Una battuta l'ha dedicata ad un "intellettuale" che, in estate, aveva detto che il progetto che si stava elaborando sarebbe stato una meteora. "Questa è la realtà e lo dimostra l'interesse che ha suscitato nelle scuole". Nel saluto introduttivo, il sindaco Gaetano Pipicella ha augurato che “questa nuova Calabria rinasca e si rinnovi negli alti valori della solidarietà, della sussidiarietà, del rispetto verso gli altri, affinché possa essere portatrice dei valori fondanti della democrazia che si manifesta nella crescita culturale, sociale ed economica di questa terra tanto cara ai nostri padri per i quali portiamo rispetto e nel nome dei quali continuiamo ad impegnarci” e l’assessore alla cultura Felice Cua il quale si è detto “certo che i promotori riusciranno a raggiungere l’obiettivo e cioè quello di vedere rinascere questa terra nei valori eterni ed inviolabili del rispetto dell’altro, della famiglia, del lavoro, dell’onestà e della legalità, sempre e comunque”.
Domenico Agostini
MOSTRA DI PITTURA
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