domenica 23 novembre 2008
AVVERTENZA
COMUNICHIAMO CHE TUTTA L'ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE SI E' SPOSTATA SUL SITO UFFICIALE WWW.BRUNORICHICHI.IT
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Associazione Culturale "Bruno Richichi"
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domenica, novembre 23, 2008
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venerdì 7 novembre 2008
l'emigrazione come transfert culturale PAVIA 21 NOVEMBRE 2008
Il CIRCOLO SOCIO– CULTURALE“IL DELFINO”
IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE CULTURALE “BRUNO RICHICHI” www.brunorichichi.it
PRESENTA
VENERDI’ 21 NOVEMBRE 2008 ORE 21
PRESSO LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE BATTELLIERI COLOMBO PAVIA V.LE LUNGOTICINO SFORZA N. 40
IL LIBRO "ASPRE E CALDE MONTAGNE , DOLCI E FREDDE PIANURE"l’emigrazione come transfert culturale
INTERVERRA’ L’AUTORE PIETRO SERGI
Relatori: A Bianchi, V.Gimigliano, G.Carrubba, G. Richichi
Durante la serata esporrà il pittore pavese Francesco de Nicolellis
SPONSOR DELLA SERATA RICHICHI GIORGO ASSICURAZIONI V.LE LIBERTA' 22 TEL. 0382/32174-536735 FAX 0382/20314 http://www.richichigiorgio.it
IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE CULTURALE “BRUNO RICHICHI” www.brunorichichi.it
PRESENTA
VENERDI’ 21 NOVEMBRE 2008 ORE 21
PRESSO LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE BATTELLIERI COLOMBO PAVIA V.LE LUNGOTICINO SFORZA N. 40
IL LIBRO "ASPRE E CALDE MONTAGNE , DOLCI E FREDDE PIANURE"l’emigrazione come transfert culturale
INTERVERRA’ L’AUTORE PIETRO SERGI
Relatori: A Bianchi, V.Gimigliano, G.Carrubba, G. Richichi
Durante la serata esporrà il pittore pavese Francesco de Nicolellis
SPONSOR DELLA SERATA RICHICHI GIORGO ASSICURAZIONI V.LE LIBERTA' 22 TEL. 0382/32174-536735 FAX 0382/20314 http://www.richichigiorgio.it
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venerdì, novembre 07, 2008
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domenica 2 novembre 2008
MARIA CAMINITI RICHICHI(MOGLIE)
Al Sindaco e Amministrazione di Careri
Al Sindaco e Amministrazione di Bovalino
Al Comitato di Gestione Biblioteca di Brancaleone Dott Circolini
Unla di Bovalino (Mimmo Agostini)
Associazione Culturale “Bruno Richichi”
Pavia 02 11 2008
Ho aspettato il giorno dei morti per elaborare le emozioni che hanno riempito il mio cuore e per poi scrivere queste parole di ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto il desiderio e la bontà d’ animo di commemorare la figura di mio marito.
E’ stata una commemorazione inaspettata ma graditissima ed emozionante soprattutto per noi familiari.
L’operato, la bontà, l’umiltà e tutto il vissuto di mio marito era ben noto a me, ai miei due cari figli e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna d i conoscerlo, ma di sicuro l’averlo ricordato in occasione della manifestazione culturale organizzata dal giornalista Mimmo Agostini, da un’idea di mio figlio Giorgio; ha fatto si che l’emozione ed i ricordi riaffiorassero ancor più forti in noi
Grazie a tutti i partecipanti per la gioia immensa che ci avete regalato.
Un grazie va anche ai sindaci e agli amministratori di Careri e di Bovalino, al dott. Circolini e al giornalista Mimmo Agostini che hanno avuto la graditissima idea di accostare il nome di Bruno Richichi ad altri nomi figli di Careri che andando via dal nostro paese natio verso il Nord si sono distinti per professionalità, per onestà e per umiltà.
Il ricordo di quella giornata mi accompagnerà sempre e rimarrà indelebile nel cuore e nella memoria .
Grazie ancora e affettuosissimi saluti.
Maria Caminiti Richichi
Al Sindaco e Amministrazione di Bovalino
Al Comitato di Gestione Biblioteca di Brancaleone Dott Circolini
Unla di Bovalino (Mimmo Agostini)
Associazione Culturale “Bruno Richichi”
Pavia 02 11 2008
Ho aspettato il giorno dei morti per elaborare le emozioni che hanno riempito il mio cuore e per poi scrivere queste parole di ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto il desiderio e la bontà d’ animo di commemorare la figura di mio marito.
E’ stata una commemorazione inaspettata ma graditissima ed emozionante soprattutto per noi familiari.
L’operato, la bontà, l’umiltà e tutto il vissuto di mio marito era ben noto a me, ai miei due cari figli e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna d i conoscerlo, ma di sicuro l’averlo ricordato in occasione della manifestazione culturale organizzata dal giornalista Mimmo Agostini, da un’idea di mio figlio Giorgio; ha fatto si che l’emozione ed i ricordi riaffiorassero ancor più forti in noi
Grazie a tutti i partecipanti per la gioia immensa che ci avete regalato.
Un grazie va anche ai sindaci e agli amministratori di Careri e di Bovalino, al dott. Circolini e al giornalista Mimmo Agostini che hanno avuto la graditissima idea di accostare il nome di Bruno Richichi ad altri nomi figli di Careri che andando via dal nostro paese natio verso il Nord si sono distinti per professionalità, per onestà e per umiltà.
Il ricordo di quella giornata mi accompagnerà sempre e rimarrà indelebile nel cuore e nella memoria .
Grazie ancora e affettuosissimi saluti.
Maria Caminiti Richichi
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domenica, novembre 02, 2008
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venerdì 31 ottobre 2008
ASSOCIAZIONE CULTURALE "BRUNO RICHICHI" WWW.BRUNORICHICHI.IT
IN COLLABORAZIONE CON:
Comitato di Gestione Biblioteca Comunale BRANCALEONE
UNLA di BOVALINO
Comune di Careri
Comune di Brancaleone
La presentazione del Libro: “ P rimo: La Salute ”
Crosetto - Vigna
Aggiornamenti in Cardiochirurgia e
presentazione della tecnologia innovativa 3D-CBS
TUTTA LA CITTADINANZA E ’ INVITATA A PARTECIPARE
Il 3D-CBS = PET/TAC tridimensionale ad elevatissima efficienza ed a bassissima radiazione
finalizzata alla diagnosi precoce del cancro.
Ne hanno riconosciuto la validità Tecnico-Scientifica Direttori qualificati di famosi Centri di
ricerca Scientifica come: CERN, Fermilab, Brookhaven National Laboratory.
Alcuni nomi: John People del Superconducting - Direttore del Fermi National Laboratory;
Ralph James, Brookhaven National Laboratory; Horst Wenninger, Ricerca del CERN; Jerry
Merryman, inventore della calcolatrice tascabile e tanti altri.
Programma:
Saluto:
Dott.ssa Francesca Crea
Vice Prefetto
Commissario Straordinario Comune di Brancaleone
Gaetano Pipicella SINDACO CARERI
Interventi:
Dott. Alberto Circolini
Presidente Comitato di Gestione Biblioteca Comunale
“ C esare Pavese ”
Presidente Associazione Culturale
“ B runo Richichi ”
Dott. Giorgio Richichi
Presidente Onorario Associazione Culturale
“ B runo Richichi ”
Dott. Vincenzo Vigna
Medico Chirurgo
Dirigente Divisione Cardiochirurgia
Fondazione Istituto Ricerca e Cura a Carattere Scientifico
del Policlinico San Matteo di Pavia
Specialista in Chirurgia
Specialista in Cardioangiochirurgia
Specialista in Chirurgia Toraco-Polmonare.
Dott. Dario Crosetto
Ricercatore al Supercontucting e Super Collider del Texas
Ricercatore del Cern di Ginevra
UNLA di BOVALINO
Unione Nazionale Lotta Analfabetismo
Martedì 11 novembre 2008 – Ore 17:30
Sala Conferenze Biblioteca
C.so Umberto I° - Brancaleone (RC)
--------------------
Mercoledì 12 novembre 2008 – Ore 8:30
Scuola Elementare
Via Napoli - Natile Nuovo(RC)
Segreteria Organizzativa:
Comitato di Gestione della
Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” di Brancaleone (RC)
tel. 0964/3110260
bibliobrancaleone@gmail.com
http://comitatobrancaleonepavese.blogspot.com
IN COLLABORAZIONE CON:
Comitato di Gestione Biblioteca Comunale BRANCALEONE
UNLA di BOVALINO
Comune di Careri
Comune di Brancaleone
La presentazione del Libro: “ P rimo: La Salute ”
Crosetto - Vigna
Aggiornamenti in Cardiochirurgia e
presentazione della tecnologia innovativa 3D-CBS
TUTTA LA CITTADINANZA E ’ INVITATA A PARTECIPARE
Il 3D-CBS = PET/TAC tridimensionale ad elevatissima efficienza ed a bassissima radiazione
finalizzata alla diagnosi precoce del cancro.
Ne hanno riconosciuto la validità Tecnico-Scientifica Direttori qualificati di famosi Centri di
ricerca Scientifica come: CERN, Fermilab, Brookhaven National Laboratory.
Alcuni nomi: John People del Superconducting - Direttore del Fermi National Laboratory;
Ralph James, Brookhaven National Laboratory; Horst Wenninger, Ricerca del CERN; Jerry
Merryman, inventore della calcolatrice tascabile e tanti altri.
Programma:
Saluto:
Dott.ssa Francesca Crea
Vice Prefetto
Commissario Straordinario Comune di Brancaleone
Gaetano Pipicella SINDACO CARERI
Interventi:
Dott. Alberto Circolini
Presidente Comitato di Gestione Biblioteca Comunale
“ C esare Pavese ”
Presidente Associazione Culturale
“ B runo Richichi ”
Dott. Giorgio Richichi
Presidente Onorario Associazione Culturale
“ B runo Richichi ”
Dott. Vincenzo Vigna
Medico Chirurgo
Dirigente Divisione Cardiochirurgia
Fondazione Istituto Ricerca e Cura a Carattere Scientifico
del Policlinico San Matteo di Pavia
Specialista in Chirurgia
Specialista in Cardioangiochirurgia
Specialista in Chirurgia Toraco-Polmonare.
Dott. Dario Crosetto
Ricercatore al Supercontucting e Super Collider del Texas
Ricercatore del Cern di Ginevra
UNLA di BOVALINO
Unione Nazionale Lotta Analfabetismo
Martedì 11 novembre 2008 – Ore 17:30
Sala Conferenze Biblioteca
C.so Umberto I° - Brancaleone (RC)
--------------------
Mercoledì 12 novembre 2008 – Ore 8:30
Scuola Elementare
Via Napoli - Natile Nuovo(RC)
Segreteria Organizzativa:
Comitato di Gestione della
Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” di Brancaleone (RC)
tel. 0964/3110260
bibliobrancaleone@gmail.com
http://comitatobrancaleonepavese.blogspot.com
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venerdì, ottobre 31, 2008
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mercoledì 29 ottobre 2008
ESSERE NOI STESSI.
Essere in meditazione vuol dire vivere una vita da ribelle, avventurosa e coraggiosa. L'altro modo di vivere è fingere di vivere - è la via dell'ego. La società ti rispetta soltanto se sei una pecora...
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mercoledì, ottobre 29, 2008
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martedì 28 ottobre 2008
UN PENSIERO PER CHI OGGI CI HA LASCIATO
A GAETANO
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali... ... Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
Luis Sepulveda
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE "BRUNO RICHICHI " PARTECIPA AL DOLORE DEI FAMILIARI
PER SAPERNE DI PIU': http://www.asnatile.it/
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali... ... Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
Luis Sepulveda
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE "BRUNO RICHICHI " PARTECIPA AL DOLORE DEI FAMILIARI
PER SAPERNE DI PIU': http://www.asnatile.it/
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martedì, ottobre 28, 2008
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lunedì 27 ottobre 2008
A DON COSIMO PARROCO DI NATILE
Ognuno di noi ha un sogno che gli riempie il cuore, un viaggio da compiere, un destino da assecondare.Da qualche parte, molto vicina ai nostri sogni esiste un luogo stupendo in cui non solo la magia ma anche i desideri diventano realtà, in cui tutto è possibile e niente è possibile, dove chi perde deve continuare a sperare, dove la giustizia, l'amore e la solidarietà trionfano sempre.é il mondo del DESTINO!!!!!!!!!!!!!!
PER SAPERE TUTTA LA STORIA DI DON COSIMO CLICCA SUL LINK
http://www.ilpaese.info/old_web/Primo%20piano/Comune%20Careri/Don%20Cosimo%20solidarietà%2026%20ottobre%202008/Articolo.htm
PER SAPERE TUTTA LA STORIA DI DON COSIMO CLICCA SUL LINK
http://www.ilpaese.info/old_web/Primo%20piano/Comune%20Careri/Don%20Cosimo%20solidarietà%2026%20ottobre%202008/Articolo.htm
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lunedì, ottobre 27, 2008
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mercoledì 22 ottobre 2008
un sogno avverato BRANCALEONE 4 OTTOBRE 2008
- “
Chi fa il bene perché ha la vera cognizione del bene e dell’amore, agisce con libertà e con animo retto. Chi, invece, fa il bene per timore del male, agisce in maniera servile e sotto la coazione del male, e vive, così, sotto il dominio degli altri.”
Baruch Spinoza
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mercoledì, ottobre 22, 2008
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sabato 18 ottobre 2008
IL VIAGGIO DI PINA RICHICHI 3
DOTT. SCORDINO ANTONINO EX SINDACO DI BIANCO
Non ho avuto il piaciere di conoscerlo per molto tempo poiche’,quamdo io sono arrivato qua’ lui era gia’ in fase di prepensionamento.
Quindi avremmo lavorato insieme per circa 8 mesi,un anno al massimo.
In questo periodo ero alle prime armi come amministratore ma ero , e sono tutt’ora ,convinto che ognuno debba fare il proprio mestiere; il Sindaco deve avere un progetto della citta’, individuare quali sono i bisogni della comunita’ e trovare gli strumenti per risolverli.
Per questo non avevo ne ho inteso acquisire quelle competenze tecniche che sono proprie dei dirigenti.
La stessa cosa e’ successa sia col dott. Richichi sia con quelli che sono arrivati dopo,poiche’ bisogna aver fiducia nei dirigenti e,in modo particolare,nel segretario comunale,in quanto non c’e’ dubbio che sia una figura chiave con competenze amministrative che il sindaco in genere non ha.
Io facevo e faccio un altro mestiere; sono insegnante e non di materie tecno giuridiche o economiche o amministrative.
Pero’ non ho mai avuto preoccupazioni proprio grazie alla fiducia che avevo in questo dirigente;fiducia che era ben risposta in quanto ho avuto fin da subito modo di constatare le sue competenze.
Insomma stavo tranquillo.
Certo qualsiasi amministratore, che lavora sul serio e si impegna,ha fretta di risolvere i problemi e siccome ogni procedura passa per l’ufficio di segreteria capita spesso che si facciano pressioni,nei limiti consentiti dalla legge ovviamente.
Nonostante questo ho trovato in lui sempre la massima disponibilita’.
Le due caratteristiche principali che ho potuto constatare in quei pochi mesi che abbiamo lavorato insieme sono la competenza,associata ad una puntualita’ ed una precisione nel proprio lavovo,e la disponibilita’ a fianco degli amministratori,in quanto da parte sua aveva forse capito che volevo essere un Sindaco laborioso ed attivo.
Ci sarebbe anche una terza caratteristica molto importante da sottolineare e cioe’ la sua laboriosita’,il suo non tirarsi mai indietro quando doveva lavorare un ora in piu’.
E non sono stati pochi i pomeriggi passati a lavorare insieme,anche senza impiegati per risolvere un problema.
Certo non sono mancati i momenti di difficolta’,a volte di carattere politico altre di carattere procedurale,come d’altronde non mancano mai in un lavoro di questo genere.
Pero’ possiamo dire di camminato insieme abbastanza velocemente ed efficacemente.
Abbiamo risolto molti problemi poi lui ha deciso di andare in pensione.
Onestamente era anche un po stanco perche’ la vita di un segretario comunale e’ piena di risponsabilita’ , di impegno,di cose da risolvere e che non sempre si riesce a portare a termine; e poi il rapporto con la gente che,soprattutto nelle nostre zone , non e’ mai facile;tutto questo stress,logora , e lui aveva questo bisogno di concentrarsi sulla famiglia,di stare di piu’ a casa.
Insomma una stanchezza professionale che hanno un po’ tutti quelli che hanno un bel cammino professionale.
Come persona era molto gentile accogliente.
Non l’ho mai visto adirato o impaziente.
Una persona con la quale si lavorava bene,anche per il suo carattere rispettoso,reciproco per quanto mi riguarda.
Una persona che si rapportava con gli altri secondo le caratteristiche delle persone perbene.
Una persona che dimostrava ed aveva tali caratteristiche.
Proprio questo particolare rapporto umano che si era instaurato ha permesso che non nascessero problemi particolari o scontri.
Io lo ricordo con simpatia ed amicizia.
Spesso capita che vada ai “funerali per dovere”,affinche’ la famiglia “sappia e’ venuto”.
Ricordo che quando e’ morto il segretario Richichi ho sentito proprio il bisogno personale di andare , perche’ mi sentivo venire meno di una persona amica.
Dovrebbe fare piacere ai parenti sapere che era rispettato e voluto bene da tutti.
Non ho avuto il piaciere di conoscerlo per molto tempo poiche’,quamdo io sono arrivato qua’ lui era gia’ in fase di prepensionamento.
Quindi avremmo lavorato insieme per circa 8 mesi,un anno al massimo.
In questo periodo ero alle prime armi come amministratore ma ero , e sono tutt’ora ,convinto che ognuno debba fare il proprio mestiere; il Sindaco deve avere un progetto della citta’, individuare quali sono i bisogni della comunita’ e trovare gli strumenti per risolverli.
Per questo non avevo ne ho inteso acquisire quelle competenze tecniche che sono proprie dei dirigenti.
La stessa cosa e’ successa sia col dott. Richichi sia con quelli che sono arrivati dopo,poiche’ bisogna aver fiducia nei dirigenti e,in modo particolare,nel segretario comunale,in quanto non c’e’ dubbio che sia una figura chiave con competenze amministrative che il sindaco in genere non ha.
Io facevo e faccio un altro mestiere; sono insegnante e non di materie tecno giuridiche o economiche o amministrative.
Pero’ non ho mai avuto preoccupazioni proprio grazie alla fiducia che avevo in questo dirigente;fiducia che era ben risposta in quanto ho avuto fin da subito modo di constatare le sue competenze.
Insomma stavo tranquillo.
Certo qualsiasi amministratore, che lavora sul serio e si impegna,ha fretta di risolvere i problemi e siccome ogni procedura passa per l’ufficio di segreteria capita spesso che si facciano pressioni,nei limiti consentiti dalla legge ovviamente.
Nonostante questo ho trovato in lui sempre la massima disponibilita’.
Le due caratteristiche principali che ho potuto constatare in quei pochi mesi che abbiamo lavorato insieme sono la competenza,associata ad una puntualita’ ed una precisione nel proprio lavovo,e la disponibilita’ a fianco degli amministratori,in quanto da parte sua aveva forse capito che volevo essere un Sindaco laborioso ed attivo.
Ci sarebbe anche una terza caratteristica molto importante da sottolineare e cioe’ la sua laboriosita’,il suo non tirarsi mai indietro quando doveva lavorare un ora in piu’.
E non sono stati pochi i pomeriggi passati a lavorare insieme,anche senza impiegati per risolvere un problema.
Certo non sono mancati i momenti di difficolta’,a volte di carattere politico altre di carattere procedurale,come d’altronde non mancano mai in un lavoro di questo genere.
Pero’ possiamo dire di camminato insieme abbastanza velocemente ed efficacemente.
Abbiamo risolto molti problemi poi lui ha deciso di andare in pensione.
Onestamente era anche un po stanco perche’ la vita di un segretario comunale e’ piena di risponsabilita’ , di impegno,di cose da risolvere e che non sempre si riesce a portare a termine; e poi il rapporto con la gente che,soprattutto nelle nostre zone , non e’ mai facile;tutto questo stress,logora , e lui aveva questo bisogno di concentrarsi sulla famiglia,di stare di piu’ a casa.
Insomma una stanchezza professionale che hanno un po’ tutti quelli che hanno un bel cammino professionale.
Come persona era molto gentile accogliente.
Non l’ho mai visto adirato o impaziente.
Una persona con la quale si lavorava bene,anche per il suo carattere rispettoso,reciproco per quanto mi riguarda.
Una persona che si rapportava con gli altri secondo le caratteristiche delle persone perbene.
Una persona che dimostrava ed aveva tali caratteristiche.
Proprio questo particolare rapporto umano che si era instaurato ha permesso che non nascessero problemi particolari o scontri.
Io lo ricordo con simpatia ed amicizia.
Spesso capita che vada ai “funerali per dovere”,affinche’ la famiglia “sappia e’ venuto”.
Ricordo che quando e’ morto il segretario Richichi ho sentito proprio il bisogno personale di andare , perche’ mi sentivo venire meno di una persona amica.
Dovrebbe fare piacere ai parenti sapere che era rispettato e voluto bene da tutti.
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sabato, ottobre 18, 2008
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venerdì 17 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
TESTIMONIANZE A CURA DI PINA RICHICHI 2
Dott. Giuseppe Gnaccarini Ardore
Io sono stato trasferito qua al comune di ardore nel 1982,come dipendente precario della regione,ma lui ancora non era segretario ad ardore.
Arrivo qui’ nel comune di ardore,se non erro nel 1983,anche se io lo conoscevo gia’ da prima,per rapporti di amicizia,pero’ non avevo mai avuto prima l’opportunita’ di lavorare con lui.
Una brava persona.
Piu’ che burocrate era per cosi’ dire “uno di famiglia”,molto alla mano.
Invece di fare le cose burocraticamente le faceva con amore,ponedosi in modo amichevole.
Una persona umana alla “buona”,senza “grillo di capo o comandante”,ma umile.
Non era di certo “tu fai qua! Tu fai la’!”. Anche se una volta il segretario non era come quello di oggi,aveva altre funzioni e poteri,faceva le delibere,consigliava…..aveva un ruolo piu’ importante insomma.
Ho lavorato con lui circa un anno ,poi e’ stato trasferito a bovalino.
Io sono stato trasferito qua al comune di ardore nel 1982,come dipendente precario della regione,ma lui ancora non era segretario ad ardore.
Arrivo qui’ nel comune di ardore,se non erro nel 1983,anche se io lo conoscevo gia’ da prima,per rapporti di amicizia,pero’ non avevo mai avuto prima l’opportunita’ di lavorare con lui.
Una brava persona.
Piu’ che burocrate era per cosi’ dire “uno di famiglia”,molto alla mano.
Invece di fare le cose burocraticamente le faceva con amore,ponedosi in modo amichevole.
Una persona umana alla “buona”,senza “grillo di capo o comandante”,ma umile.
Non era di certo “tu fai qua! Tu fai la’!”. Anche se una volta il segretario non era come quello di oggi,aveva altre funzioni e poteri,faceva le delibere,consigliava…..aveva un ruolo piu’ importante insomma.
Ho lavorato con lui circa un anno ,poi e’ stato trasferito a bovalino.
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martedì, ottobre 14, 2008
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domenica 12 ottobre 2008
IL VIAGGIO DI PINA RICHICHI NEL RICORDO DI SUO ZIO BRUNO 1
Sono Giuseppina ,nipote del segretario comunale Bruno Richichi,figlia del fratello piu’ grande Giuseppe.
In breve voglio raccontarvi il ricordo che ho di lui.
Oltre all’umanita’ e l’altruismo,qualita’ che hanno caratterizzato la persona di mio zio,posso affermare di avere ricordi bellissimi di lui legati all’infanzia che all’eta’ adulta.
Da piccola mi portava sempre con lui dovunque andava:le feste di piazza nei paesi vicini al cinema, o a fare un sacco di giri in bici e poi in seguito con la sua prina “vespa piaggio”.
Come potete immaginare a quei tempi ,per i bambini della mia eta’,era un privilegio poter fare tutte queste cose. anche dopo il matrimonio ,mi ha unito un grande affetto per zia Maria,sua moglie,e anche dopo sposata con mario,mio marito,l’affetto e’ rimasto invariato tanto da trasmetterlo all’interno delle nostre famiglie. A questo proposito mi viene in mente il momento in cui confidai la simpatia nata ta me e mio marito… la sua risposta fu,non te lo fare scappare e’ una brava persona.
Oggi devo ammettere che era anche un buon consigliere, a distanza di tanti anni devo dire che aveva ragione.
Il segretario Richichi proveniva da una umile famiglia di contadini che abitavano in campagna in via contrada “Momma”,coltivatori non solo dei loro terreni ma anche di quelli dei ricchi proprietari terrieri “quali il signorino Zappia”.
La famiglia oltre ai genitori era composta da cinque filgi maschi,come mi racconta mia madre,due di loro sono deceduti in tenera eta’: uno di loro entrato in marina militare fu dichiarato disperso dopo la battagli di “punta stilo” ; l’altro figlio a causa di un raffeddore curato male perse la vita all’eta’ di 18 anni e quindi sono rimasti solo tre figlio.
Erano tempi duri e non tutti i ragazzi potevano permettersi di andare a scuola,solo i figli dei ricchi possidenti;i miei nonni con non pochi sacrifici hanno mantenuto questo figlio alle scuole di locri e piano piano zio Bruno e’ riuscito a realizzarsi.
Non mi dilungo in quanto vorrei raccogliere testimonianze di terzi sulla figura di zio Bruno e vi garantisco non saranno poche.
Pina Richichi Lapa
In breve voglio raccontarvi il ricordo che ho di lui.
Oltre all’umanita’ e l’altruismo,qualita’ che hanno caratterizzato la persona di mio zio,posso affermare di avere ricordi bellissimi di lui legati all’infanzia che all’eta’ adulta.
Da piccola mi portava sempre con lui dovunque andava:le feste di piazza nei paesi vicini al cinema, o a fare un sacco di giri in bici e poi in seguito con la sua prina “vespa piaggio”.
Come potete immaginare a quei tempi ,per i bambini della mia eta’,era un privilegio poter fare tutte queste cose. anche dopo il matrimonio ,mi ha unito un grande affetto per zia Maria,sua moglie,e anche dopo sposata con mario,mio marito,l’affetto e’ rimasto invariato tanto da trasmetterlo all’interno delle nostre famiglie. A questo proposito mi viene in mente il momento in cui confidai la simpatia nata ta me e mio marito… la sua risposta fu,non te lo fare scappare e’ una brava persona.
Oggi devo ammettere che era anche un buon consigliere, a distanza di tanti anni devo dire che aveva ragione.
Il segretario Richichi proveniva da una umile famiglia di contadini che abitavano in campagna in via contrada “Momma”,coltivatori non solo dei loro terreni ma anche di quelli dei ricchi proprietari terrieri “quali il signorino Zappia”.
La famiglia oltre ai genitori era composta da cinque filgi maschi,come mi racconta mia madre,due di loro sono deceduti in tenera eta’: uno di loro entrato in marina militare fu dichiarato disperso dopo la battagli di “punta stilo” ; l’altro figlio a causa di un raffeddore curato male perse la vita all’eta’ di 18 anni e quindi sono rimasti solo tre figlio.
Erano tempi duri e non tutti i ragazzi potevano permettersi di andare a scuola,solo i figli dei ricchi possidenti;i miei nonni con non pochi sacrifici hanno mantenuto questo figlio alle scuole di locri e piano piano zio Bruno e’ riuscito a realizzarsi.
Non mi dilungo in quanto vorrei raccogliere testimonianze di terzi sulla figura di zio Bruno e vi garantisco non saranno poche.
Pina Richichi Lapa
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sabato 11 ottobre 2008
RICORDO DI UN AMICO
-Ho avuto l’onore e l’immenso piacere di conoscere il Dr. BRUNO RICHICHI personalmente per poi frequentarlo nei primi anni 90, quando sono stato ospite del figlio Giorgio (mio grande Amico), e da questa frequentazione ho provato la impareggiabile esperienza di vivere lontano da casa, in una regione che non conoscevo, in una bellissima famiglia, di indiscussi valori morali che hanno segnato per me una profonda amicizia, stima e rispetto nei confronti dei loro componenti, in una terra “tutta da scoprire” per le sue bellezze e per la sua storia.-A differenza di tante altre persone da me conosciute, ciò che mi ha colpito di Bruno, è stato il suo valore morale e come era considerato dal suo paese e nell’ambito del suo lavoro che esplicava con passione.-Quando ho avuto occasione di essere al suo fianco, mi ha profondamente colpito il modo con il quale la gente comune e non si rivolgeva a Lui: buongiorno o buonasera “SEGRETARIO”: un segno di profondo rispetto che si rispecchia nella sua famiglia.-Bruno ha avuto una vita intensa e piena, nella quale ha saputo donare molto a tanti, con generosità davvero inconsueta e che difficilmente potrebbe essere riscontrata in altre persone.-Bruno, Uomo di straordinarie capacità di coinvolgerti nei discorsi inerenti la propria terra ed i suoi valori incompresi; un carattere forte, testardo, ma alla fine di tutto, tanto, tanto dolce.-Un grande rammarico e grande dolore mi ha colpito quando ho saputo della sua prematura scomparsa, per la perdita di una persona straordinaria, un amico, anche perché Bruno è qui e resta con noi nei nostri cuori e nel ricordo di tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo ed apprezzarlo.-Tante persone hanno attraversato la nostra vita e noi la loro, ed ognuna ha lasciato un segno,un ricordo,un'immagine,un insegnamento,bei momenti..poi si..la vita va avanti e ci separiamo da loro....ma quello che è stato non si cancella con la distanza..come se non esistesse più...magari fisicamente ci si allontana..ma il cuore non dimentica... e l’unico modo per poter essere ancora vicini nello spirito è quello di frequentare la sua Famiglia, esempio tangibile di correttezza e di indiscutibile valore morale.-Una persona cara lascia sempre un segno nel cuore....forse può essere un pò meno forte dopo tanti anni...ma poi ci sono quelle piccole cose o dei luoghi che fanno riemergere i ricordi e allora sembra che tutto quel tempo non sia mai passato e i ricordi sono più vivi che mai....almeno per me è così.-Bruno rimarrà sempre nel mio cuore come un Amico, come un Signore, come “Segretario”.-Un grande plauso a Giorgio, per avere avuto l’impagabile idea di creare questa Associazione Culturale dedicata a Bruno Richichi, nella speranza che tanta gente voglia capire i valori della terra calabra.-Con profonda amicizia a Giorgio, Nuccio e sig.ra Maria.
Rag. Ernesto Scuri.
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sabato, ottobre 11, 2008
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mercoledì 8 ottobre 2008
RIFLESSIONE SUL TOUR di pietro sergi
Cari amici lettori del Blog, nei giorni successivi al purtroppo breve tour in Calabria, organizzato dalla nostra “Associazione Bruno Richichi, progetto Magna Grecia, l’altra Calabria”, i miei pensieri sono stati quasi del tutto assorbiti da mille riflessioni che avrei voluto esporre ai ragazzi e alle persone che abbiamo incontrato. Le cose da dire sarebbero tantissime, ma il tempo è sempre poco. Così mi servirò di uno strumento importante come il Blog per approfondire gli argomenti trattati nei due incontri a Careri e Natile, dove ho parlato della necessità di costruire una normalità alternativa, concetto sul quale credo ci sia molto da dire e sul quale spero qualcun altro voglia esprimersi con altre riflessioni.Un raggio di sole entra la mattina nelle case calabresi cercando di trasmettere l'immagine della normalità, di una realtà vissuta allo stesso modo dalla totalità delle persone. Però quel raggio di sole spesso riceve in eredità dalla luna, sole della notte e frequentatrice del buio, una normalità anomala, a cui dobbiamo imparare a ribellarci. La notte deposita nei taccuini, successivamente nelle tipografie e quindi in quel raggio di sole la normalità errata che contamina la normalità nella quale pensiamo di vivere. Una normalità che si infrange di fronte alla prima locandina, posta di fronte alla prima edicola. Non leggerla, quella locandina, aiuta ad illuderci che “tutto va ben, madama la Marchesa!” Non leggere la cronaca o raccontarla in maniera anomala vuol dire semplicemente accettare di vivere sotto quella cappa plumbea che strozza ogni speranza, consegnandoci una parvenza di normalità nella quale ci rifugiamo, forse per paura di perdere la convinzione di vivere una normalità “normale”. Speranza che poggia ormai quasi sul nulla. Non possiamo leggere soltanto quello che ci interessa, lasciando agli altri tutto il resto. Tutto il resto che poi finisce per formare quella montagna di pregiudizi che ci accompagna in ogni angolo del mondo, come un timbro indelebile che mortifica il nostro orgoglio, la nostra rabbia di essere timbrati, purtroppo non sempre a torto, pur non avendo mai fatto nulla di male.Bisogna crearla questa normalità alternativa, per non incorrere nel rischio di rimanere semplicemente nel campo delle teorie, quando invece è ormai evidente a tutti come sia necessario agire e non teorizzare. Di sicuro nessuno, da solo, sarà mai in grado di modificare questa realtà. Ma ognuno, insieme agli altri, può contribuire creando intorno a lui, con coraggio, una normalità che rifugga quella attuale. Bisogna sconfiggere, ognuno di noi nel nostro piccolo, quella cappa che schiaccia in un angolo qualsiasi bagliore. Non ci sarà mai un’alba con un raggio di sole vero finché non avremo la forza di farla nascere dentro di noi, prima di tutto, quell' altra alba vera, nitida, che non si trascini dietro la certezza che prima di quel raggio di sole pulito ci sia stato un raggio di luna macchiato di sangue, di sopraffazione, di disprezzo per qualsiasi tentativo di costruire un’alternativa migliore.L’esercito silenzioso, dunque, armato di un minimo di buonsenso, dovrà prima o poi scontrarsi ad armi pari contro l’esercito armato di arroganza e pronto ad ogni sopraffazione. Per adesso, la lotta è ancora impari, a favore di quell’esercito portatore di sottosviluppo che blocca la nascita di un progresso vero.La Calabria è come un leopardo multicolore. Ognuno si illude di essere la macchia più forte o la macchia più bella e il più delle volte viene fuori la macchia che si allarga coprendo le mille macchioline che non hanno la forza di crescere. Quando queste macchioline capiranno che, se riescono a stare insieme, diventeranno la macchia più grande dando uniformità al mantello di quel felino dal colore anomalo e controverso, forse quel felino verrà osservato per la sua reale bellezza e non più per l’anomalia del suo mantello, che lascia intuire tante cose ma dal quale si riesce a trarre soltanto l’impressione di un felino malato non per volere di madre natura ma per scelta, la scelta di convivere e alimentare un virus dal quale non riesce a rendersi autonomo.
Pietro Sergi
Pietro Sergi
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mercoledì, ottobre 08, 2008
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martedì 7 ottobre 2008
IL VOLTO CULTURALE DELLA LOCRIDE
Il volto culturale della Locride Successo per il progetto “Magna Grecia” della “Bruno Richichi”
Sensibilizzare le nuove generazioni al concetto di “Calabria nuova”, per una rinascita di questa terra incentrata sul suo sviluppo culturale.E’ questa la finalità principale del progetto “Magna Grecia: l’altra Calabria” ideato dall’associazione culturale “Bruno Richichi” e dall’Unla di Bovalino.Un vero e proprio tour in alcuni centri della Locride, nel nome di Bruno Richichi, a cui è stata intitolata l’associazione per ricordare questo «uomo digrande spessore umano che per il natio “borgo antico” di Pandore, diede disponibilità e suggerì “vie nuove” nel rispetto della legalità», come opportunamenteriportato nel blog ufficiale del sodalizio. La prima tappa è stata venerdì mattina nella sala consiliare del comune di Careri, alla presenza del sindaco Gaetano Pipicella e dell’assessore alla cultura Felice Cua, e ha visto gli interventi di Alberto Circolino presidente dell’associazione, Giulio Pollifroni, vice presidente; Pietro Sergi scrittore; Giulio Cesare Papandrea , Domenico Agostini delegato regionale dell’Unla e giornalista e Giorgio Richichi, presidente onorario e figlio di Bruno.Poi, ieri mattina, i relatori si sono spostati presso la scuola media di Natile, nell’attrezzatissimo e moderno plesso scolastico, laddove gli studenti hanno assistito al convegno nell’aula magna.Lo scrittore Pietro Sergi, natilese trapiantato a Imola da qualche lustro, ha parlato con la consueta franchezza e sensibilità della sua opera prima “Aspre e calde montagne, dolci e fredde colline”, un libro in cui affronta il tema dell’emigrazione. «Emigrare oggi equivale a una sconfitta – ha detto Sergi - ma qui ci sono molte cose da migliorare.Da noi la situazione non è drammatica, ma dobbiamo appropriarci del nostro concetto di normalità, vivere in maniera tale che le iniziative positive non vengano bloccate, specie quelle che riguardano lo sviluppo culturaledelle giovani generazioni, che vanno educate al rispetto delle regole, perchè una società basata sulle regole è una società più giusta e progredita. E le regole - ha proseguito - implicano il rispetto delle istituzioni, mentre da noi sembra che si rispettino i singoli politici, ma molto meno le istituzioni». Poi, l’esposizione del libro, pubblicato tre anni fa, nel quale i ricordi del bambino Pietro, nato e cresciuto a Natile vecchio, si evolvono nell’esperienza emiliana. Il tutto raccontato con la dolce sensibilità dell’autore, che rende l’opera perfettamente fruibile anche e soprattutto ai più giovani.Giorgio Richichi ha parlato con orgoglio delle finalità dell’associazione, che vuole «promuovere iniziative culturali nel comprensorio e che tra le sue norme statutarie prevede di devolvere una quota in beneficenza ma anche istituire delle borse di studio per i ragazi di Natile e Careri. Noi facciamo promozione culturale vera - ha detto a margine del convegno - e non offriamo “passerelle” al politico di turno». L’ultima tappa del tour è stata Brancaleone, precisamente alla biblioteca che è stata intitolata alla memoria di Cesare Pavese.GIANLUCA ALBANESEg.albanese@calabriaora.it Molte le attività in calendario per tutto il mese in corsoPresto si parlerà di cardiochirurgia
«Stiamo organizzando per il mese di novembre due congressi di cardiochirurgia nella Locride e abbiamo già raccolto l’adesione di alcuni luminari della scienza medica». Ha il morale alle stelle il presidente onorario dell’associazione culturale “Bruno Rechichi”, Giorgio, ideatoredell’iniziativa.Anticipa ai nostri taccuini che per parlare dell’importante tema di interesse medico, giungeranno nel nostro territorio, tra gli altri, il professore Vincenzo Vigna e l’italo americano Dario Torsetta, che da anni vive a New York.Giorgio Richichi, come lo scrittore Pietro Sergi e il professore Giulio Cesare Papandrea, direttore sanitario del Policlinico di Monza e da sempreattivo nel mondo della cultura, sono stati tra i tre illustri relatori del progetto “Magna Grecia”. Vivono tutti al Nord, ma hanno mantenuto inalterato l’affetto per la propria terra, che dimostrano in maniera concreta.
GIANLUCA ALBANESEDa Calabria Ora di lunedì 06/10/2008
Sensibilizzare le nuove generazioni al concetto di “Calabria nuova”, per una rinascita di questa terra incentrata sul suo sviluppo culturale.E’ questa la finalità principale del progetto “Magna Grecia: l’altra Calabria” ideato dall’associazione culturale “Bruno Richichi” e dall’Unla di Bovalino.Un vero e proprio tour in alcuni centri della Locride, nel nome di Bruno Richichi, a cui è stata intitolata l’associazione per ricordare questo «uomo digrande spessore umano che per il natio “borgo antico” di Pandore, diede disponibilità e suggerì “vie nuove” nel rispetto della legalità», come opportunamenteriportato nel blog ufficiale del sodalizio. La prima tappa è stata venerdì mattina nella sala consiliare del comune di Careri, alla presenza del sindaco Gaetano Pipicella e dell’assessore alla cultura Felice Cua, e ha visto gli interventi di Alberto Circolino presidente dell’associazione, Giulio Pollifroni, vice presidente; Pietro Sergi scrittore; Giulio Cesare Papandrea , Domenico Agostini delegato regionale dell’Unla e giornalista e Giorgio Richichi, presidente onorario e figlio di Bruno.Poi, ieri mattina, i relatori si sono spostati presso la scuola media di Natile, nell’attrezzatissimo e moderno plesso scolastico, laddove gli studenti hanno assistito al convegno nell’aula magna.Lo scrittore Pietro Sergi, natilese trapiantato a Imola da qualche lustro, ha parlato con la consueta franchezza e sensibilità della sua opera prima “Aspre e calde montagne, dolci e fredde colline”, un libro in cui affronta il tema dell’emigrazione. «Emigrare oggi equivale a una sconfitta – ha detto Sergi - ma qui ci sono molte cose da migliorare.Da noi la situazione non è drammatica, ma dobbiamo appropriarci del nostro concetto di normalità, vivere in maniera tale che le iniziative positive non vengano bloccate, specie quelle che riguardano lo sviluppo culturaledelle giovani generazioni, che vanno educate al rispetto delle regole, perchè una società basata sulle regole è una società più giusta e progredita. E le regole - ha proseguito - implicano il rispetto delle istituzioni, mentre da noi sembra che si rispettino i singoli politici, ma molto meno le istituzioni». Poi, l’esposizione del libro, pubblicato tre anni fa, nel quale i ricordi del bambino Pietro, nato e cresciuto a Natile vecchio, si evolvono nell’esperienza emiliana. Il tutto raccontato con la dolce sensibilità dell’autore, che rende l’opera perfettamente fruibile anche e soprattutto ai più giovani.Giorgio Richichi ha parlato con orgoglio delle finalità dell’associazione, che vuole «promuovere iniziative culturali nel comprensorio e che tra le sue norme statutarie prevede di devolvere una quota in beneficenza ma anche istituire delle borse di studio per i ragazi di Natile e Careri. Noi facciamo promozione culturale vera - ha detto a margine del convegno - e non offriamo “passerelle” al politico di turno». L’ultima tappa del tour è stata Brancaleone, precisamente alla biblioteca che è stata intitolata alla memoria di Cesare Pavese.GIANLUCA ALBANESEg.albanese@calabriaora.it Molte le attività in calendario per tutto il mese in corsoPresto si parlerà di cardiochirurgia
«Stiamo organizzando per il mese di novembre due congressi di cardiochirurgia nella Locride e abbiamo già raccolto l’adesione di alcuni luminari della scienza medica». Ha il morale alle stelle il presidente onorario dell’associazione culturale “Bruno Rechichi”, Giorgio, ideatoredell’iniziativa.Anticipa ai nostri taccuini che per parlare dell’importante tema di interesse medico, giungeranno nel nostro territorio, tra gli altri, il professore Vincenzo Vigna e l’italo americano Dario Torsetta, che da anni vive a New York.Giorgio Richichi, come lo scrittore Pietro Sergi e il professore Giulio Cesare Papandrea, direttore sanitario del Policlinico di Monza e da sempreattivo nel mondo della cultura, sono stati tra i tre illustri relatori del progetto “Magna Grecia”. Vivono tutti al Nord, ma hanno mantenuto inalterato l’affetto per la propria terra, che dimostrano in maniera concreta.
GIANLUCA ALBANESEDa Calabria Ora di lunedì 06/10/2008
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martedì, ottobre 07, 2008
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lunedì 6 ottobre 2008
TOUR CALABRIA
A me, dunque, il piacere di scrivere qualcosa sul tour dell’Associazione “Bruno Richichi, progetto Magna Grecia, l’altra Calabria”. Il tour, come avrete potuto leggere dai comunicati precedenti l’inizio delle iniziative, toccava Careri nella prima giornata organizzata il 3 di ottobre nella sala Consiliare del Comune, Natile Nuovo, nella giornata del 4 ottobre presso l’edificio della scuola media e, nella stessa giornata, Brancaleone dove è stata inaugurata la nuova Biblioteca, intitolata a Cesare Pavese, in una cornice di pubblico e autorità degne di chi ha voluto fortemente raggiungere questo importantissimo risultato, culturale e sociale e al quale vanno i miei complimenti più sinceri, da semplice cittadino calabrese.Per ciò che riguarda Careri e Natile non è stato certo un successo di pubblico, vista la scarsa partecipazione dei cittadini alle due iniziative, mentre è stata senz’altro interessante notare l’interesse dei ragazzi, alunni della scuola media dei due centri aspromontani, verso le interessanti lezioni tenute dai due Relatori di spicco. Sia a Careri che a Natile, oltre alle belle relazioni del giornalista Domenico Agostini, membro del Direttivo Nazionale UNLA e del prof. Giulio Papandrea, i ragazzi hanno dimostrato, come dicevo, grande interesse per i temi trattati, che si articolavano sui tre argomenti che l’Associazione si propone di promuovere e portare all’attenzione in tutte le iniziative che organizza: la figura di Bruno Richichi, la Magna Gregia e la rinascita culturale della Calabria.Ho avuto anch’io, certo, la possibilità di esprimermi e vorrei dunque cogliere questa ulteriore occasione per ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, mi hanno permesso di intervenire nei due centri del comune dove sono nato e cresciuto. Un ringraziamento particolare voglio farlo ad Alberto Circolini, Presidente della nostra “Associazione Culturale Bruno Richichi” per il saluto e la citazione che mi ha voluto riservare in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca di Brancaleone, di fronte ad un bellissima ed affollata platea di cittadini ed autorità civili, militari e culturali. Non dimentico certo Giorgio Richichi, col quale ho avuto il piacere di discutere per un tempo lungo…(lungo più di 2200 chilometri…) di moltissime cose: progetti dell’Associazione, aspettative, speranze. Il viaggio insieme mi ha dato la possibilità di conoscere meglio lui e la personalità di suo padre, Bruno Richichi. E’ stata una bella esperienza, in definitiva, che mi ha riservato anche qualche citazione sui giornali che si sono interessati all’evento.Infine, non ho certo la pretesa di poter insegnare molto, oltre a ciò che ho imparato dalla vita piuttosto che dai libri. Ma a questo ci hanno però pensato egregiamente il Prof. Papandrea con i suoi studi sulla Magna Grecia e i suoi racconti d’infanzia (vita, dunque, oltre che Cultura), e il giornalista Domenico Agostini, che ha pubblicato sul suo portale e sul giornale “Il Quotidiano” due articoli relativi al tour.
Alla prossima Pietro Sergi
Alla prossima Pietro Sergi
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lunedì, ottobre 06, 2008
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domenica 5 ottobre 2008
PARTE BENE IL TOOR "MAGNA GRECIA: L'ALTRA CALABRIA"
Careri 4 ottobre 2008
Non poteva partire meglio questo tour culturale organizzato dall’Associazione “Bruno Richichi” che aveva chiesto ed ottenuto dall’Amministrazione Comunale il patrocinio della manifestazione con svolgimento nella sala consiliare, luogo istituzionale dove, proprio Bruno Richichi, nella sua funzione di segretario generale si era distinto per correttezza e professionalità. Nell'aula consiliare vi erano anche 23 studenti della scuola media con i docenti e sono stati loro a riempire con la loro presenza e l’attenzionalità che suscita la curiosità, i principali attori della mattinata. A trascinarli nel mondo del desiderio di conoscere sono stati i relatori dell’UNLA, lo scrittore Pietro Sergi, il medico e umanista Giulio Cesare Papandrea ed il presidente onorario del sodalizio Giorgio Richichi. Era il concetto, secondo l’esponente del Centro di Educazione permanente di Bovalino, Domenico Agostini, de “l’altra Calabria” che doveva trasparire dal confronto, perché il “progetto” in tour, parlava di “modo di essere”, di “impegno”, di necessità di confronto. “Quale confronto, se tutto quanto i mass media propongono, si basa su un rapporto a due e spessissimo su banalità che rimbimbiscono il cervello e creano "aspettative" da un mondo irrangiungibile? “Tutto, ha detto Agostini, sta girando attorno a due persone, due eventi, due interlocutori, due squadre e la televisione struttura i programmi sul dualismo: bianco e blu, vecchio e nuovo, chic e pop, rock e slow e così via. Nelle stanze solitarie di ogni casa si consuma una specie di subliminazione che non ammette terze o quarte voci”. La domanda istigante fatta ad ogni studente di quanti televisori vi fossero nelle case di ciascuno, ha dato questo risultato: 3 televisori in ogni casa in tre stanze diverse: cucina, salotto, stanza da letto dei genitori. “Ci troviamo di fronte una famiglia separata dal mezzo; una famiglia che non dialoga. L’altra Calabria, l’altra Italia, dovranno nascere dal confronto a più voci per una effettiva crescita umana e culturale che solo il dialogo a più voci può garantire”. Lo scrittore Pietro Sergi ha calcato la mano sulla necessità di non dimenticare il passato. Mio nonno raccontava i fatti del suo tempo e su queste esperienze, sugli esempi che esaltavano il lavoro, la famiglia e i rapporti con gli altgri, ci siamo forgiati e siamo cresciuti. Oggi c’è bisogno che qualcuno continui a parlare, a ricordare affinché quei valori, quelli sani e fautori della crescita di ciascun cittadino, diano sapore alle cose e contribuiscano a far maturare la nuova generazione”. Ha fatto seguito l'interventro del medico ed umanista Giulio Cesare Papandrea. Che lezione magistrale, che approccio meraviglioso e stimolante con i ragazzi ed i docenti! Il professore ha la magia della voce, il dono prezioso di saper porgere le cose, e la cultura profonda che riesce a trasferire agli altri. “Ho frequentato la prima elementare qui, a Careri. La scuola era una baracca di legno”. Con questo ricordo ha inchiodato gli allievi e gli stessi docenti. Poi, ha continuato col parlare delle difficoltà ambientali degli “edifici” scolastici, sempre identificati in una casa, una stanza; i giochi con il tradizionale “Gliggliaru” (l’osso del ginocchio del maiale) visibile nei musei ed oggi sconosciuto che ci rimanda ai giochi dei bimbi nella Magna Grecia. Egli, il medico e umanista, ha parlato di queste cose e poi ha fatto i nomi di Pitagora, Zaleuco e dei grandi artisti; e poi ancora, della necessità di appropriarci del passato “perché il passato è la strada per affrontare il futuro e senza il quale non è possibile crescita civile”. Dopo Papandrea, Giorgio Richichi, presidente onorario dell'Associazione, che ha parlato del progetto e della volontà di continuare gli incontri con gli studenti e con la gente “perché è l’unica strada percorribile per inventarci una Calabria migliore. E' proprio “con” gli altri, “con” chi ci sta vicino, che bisogna parlare e confrontarci per migliorare insieme. Non c’è alternativa, continuare così è un non vivere, un rendere pesante la nostra giornata e trascurare i nostri figli che senza “passato”, senza riferimenti, sono destinati a diventare sudditi non soggetti pensanti”. Una battuta l'ha dedicata ad un "intellettuale" che, in estate, aveva detto che il progetto che si stava elaborando sarebbe stato una meteora. "Questa è la realtà e lo dimostra l'interesse che ha suscitato nelle scuole". Nel saluto introduttivo, il sindaco Gaetano Pipicella ha augurato che “questa nuova Calabria rinasca e si rinnovi negli alti valori della solidarietà, della sussidiarietà, del rispetto verso gli altri, affinché possa essere portatrice dei valori fondanti della democrazia che si manifesta nella crescita culturale, sociale ed economica di questa terra tanto cara ai nostri padri per i quali portiamo rispetto e nel nome dei quali continuiamo ad impegnarci” e l’assessore alla cultura Felice Cua il quale si è detto “certo che i promotori riusciranno a raggiungere l’obiettivo e cioè quello di vedere rinascere questa terra nei valori eterni ed inviolabili del rispetto dell’altro, della famiglia, del lavoro, dell’onestà e della legalità, sempre e comunque”.
Domenico Agostini
Non poteva partire meglio questo tour culturale organizzato dall’Associazione “Bruno Richichi” che aveva chiesto ed ottenuto dall’Amministrazione Comunale il patrocinio della manifestazione con svolgimento nella sala consiliare, luogo istituzionale dove, proprio Bruno Richichi, nella sua funzione di segretario generale si era distinto per correttezza e professionalità. Nell'aula consiliare vi erano anche 23 studenti della scuola media con i docenti e sono stati loro a riempire con la loro presenza e l’attenzionalità che suscita la curiosità, i principali attori della mattinata. A trascinarli nel mondo del desiderio di conoscere sono stati i relatori dell’UNLA, lo scrittore Pietro Sergi, il medico e umanista Giulio Cesare Papandrea ed il presidente onorario del sodalizio Giorgio Richichi. Era il concetto, secondo l’esponente del Centro di Educazione permanente di Bovalino, Domenico Agostini, de “l’altra Calabria” che doveva trasparire dal confronto, perché il “progetto” in tour, parlava di “modo di essere”, di “impegno”, di necessità di confronto. “Quale confronto, se tutto quanto i mass media propongono, si basa su un rapporto a due e spessissimo su banalità che rimbimbiscono il cervello e creano "aspettative" da un mondo irrangiungibile? “Tutto, ha detto Agostini, sta girando attorno a due persone, due eventi, due interlocutori, due squadre e la televisione struttura i programmi sul dualismo: bianco e blu, vecchio e nuovo, chic e pop, rock e slow e così via. Nelle stanze solitarie di ogni casa si consuma una specie di subliminazione che non ammette terze o quarte voci”. La domanda istigante fatta ad ogni studente di quanti televisori vi fossero nelle case di ciascuno, ha dato questo risultato: 3 televisori in ogni casa in tre stanze diverse: cucina, salotto, stanza da letto dei genitori. “Ci troviamo di fronte una famiglia separata dal mezzo; una famiglia che non dialoga. L’altra Calabria, l’altra Italia, dovranno nascere dal confronto a più voci per una effettiva crescita umana e culturale che solo il dialogo a più voci può garantire”. Lo scrittore Pietro Sergi ha calcato la mano sulla necessità di non dimenticare il passato. Mio nonno raccontava i fatti del suo tempo e su queste esperienze, sugli esempi che esaltavano il lavoro, la famiglia e i rapporti con gli altgri, ci siamo forgiati e siamo cresciuti. Oggi c’è bisogno che qualcuno continui a parlare, a ricordare affinché quei valori, quelli sani e fautori della crescita di ciascun cittadino, diano sapore alle cose e contribuiscano a far maturare la nuova generazione”. Ha fatto seguito l'interventro del medico ed umanista Giulio Cesare Papandrea. Che lezione magistrale, che approccio meraviglioso e stimolante con i ragazzi ed i docenti! Il professore ha la magia della voce, il dono prezioso di saper porgere le cose, e la cultura profonda che riesce a trasferire agli altri. “Ho frequentato la prima elementare qui, a Careri. La scuola era una baracca di legno”. Con questo ricordo ha inchiodato gli allievi e gli stessi docenti. Poi, ha continuato col parlare delle difficoltà ambientali degli “edifici” scolastici, sempre identificati in una casa, una stanza; i giochi con il tradizionale “Gliggliaru” (l’osso del ginocchio del maiale) visibile nei musei ed oggi sconosciuto che ci rimanda ai giochi dei bimbi nella Magna Grecia. Egli, il medico e umanista, ha parlato di queste cose e poi ha fatto i nomi di Pitagora, Zaleuco e dei grandi artisti; e poi ancora, della necessità di appropriarci del passato “perché il passato è la strada per affrontare il futuro e senza il quale non è possibile crescita civile”. Dopo Papandrea, Giorgio Richichi, presidente onorario dell'Associazione, che ha parlato del progetto e della volontà di continuare gli incontri con gli studenti e con la gente “perché è l’unica strada percorribile per inventarci una Calabria migliore. E' proprio “con” gli altri, “con” chi ci sta vicino, che bisogna parlare e confrontarci per migliorare insieme. Non c’è alternativa, continuare così è un non vivere, un rendere pesante la nostra giornata e trascurare i nostri figli che senza “passato”, senza riferimenti, sono destinati a diventare sudditi non soggetti pensanti”. Una battuta l'ha dedicata ad un "intellettuale" che, in estate, aveva detto che il progetto che si stava elaborando sarebbe stato una meteora. "Questa è la realtà e lo dimostra l'interesse che ha suscitato nelle scuole". Nel saluto introduttivo, il sindaco Gaetano Pipicella ha augurato che “questa nuova Calabria rinasca e si rinnovi negli alti valori della solidarietà, della sussidiarietà, del rispetto verso gli altri, affinché possa essere portatrice dei valori fondanti della democrazia che si manifesta nella crescita culturale, sociale ed economica di questa terra tanto cara ai nostri padri per i quali portiamo rispetto e nel nome dei quali continuiamo ad impegnarci” e l’assessore alla cultura Felice Cua il quale si è detto “certo che i promotori riusciranno a raggiungere l’obiettivo e cioè quello di vedere rinascere questa terra nei valori eterni ed inviolabili del rispetto dell’altro, della famiglia, del lavoro, dell’onestà e della legalità, sempre e comunque”.
Domenico Agostini
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domenica, ottobre 05, 2008
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giovedì 2 ottobre 2008
FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE. "TU CALABRESE SILENZIOSO ALZA LA VOCE E AGGREGATI A NOI".
PARTE DOMANI IL PROGETTO CULTURALE "MAGNA GRECIA: L'ALTRA CALABRIA"
Careri, 2 ottobre 2008
Parte da Careri il progetto “Magna Grecia:l’altra Calabria”, ideato dall’Associazione Culturale “Bruno Richichi” e dall’UNLA di Bovalino. Il progetto si propone di avviare un discorso nuovo principalmente con le scuole per la sensibilizzazione su un concetto di “Calabria nuova”, appunto, basata sulla cultura. E sulla riscoperta della propria identità. La Magna Grecia, culla della cultura locridea e calabrese, è soltanto una occasione per affrontare con serietà le vaste problematiche che interessano una terra in grande difficoltà. A parere del presidente onorario dell’Associazione, Giorgio Richichi, è importante che la nuova generazione si appropri della propria identità e sulla scorta degli esempi del passato, riesca a motivare il proprio essere, innescando processi identificativi della realtà “Calabria”.
La proposta, accolta con entusiasmo dal sindaco della cittadina aspromontana di Careri, verrà lanciata nella sede municipale che fu la “casa” del segretario Bruno Richichi, uomo di grande spessore umano che per il natio “borgo antico” di Pandore, diede disponibilità e suggerì “vie nuove” nel rispetto della legalità.. A Careri, stamattina con inizio alle 9,30, la “comitiva” portatrice di valori di una civiltà che rivoluzionò il modo di essere delle popolazioni dello jonio, si confronterà presso la sala municipale del Comune, con la popolazione del luogo. Alla presenza del sindaco Gaetano Pipicella e dell’assessore alla cultura Felice Cua, interverranno: Alberto Circolini presidente dell’Associazione, Giulio Pollifroni, vice presidente; Pietro Sergi scrittore; Giulio Cesare Papandrea , Domenico Agostini delegato regionale dell’Unla e giornalista, Giorgio Richichi Presidente onorario. Domani, 4 ottobre, il comitato promotore alle ore 10,00 si incontrerà con gli studenti della Scuola Media. Durante le due giornate saranno effettuate delle riprese per un documentario di testimonianze e di “memorie storiche”.Per lo scrittore carerese Pietro Sergi che ha dato alle stampe il suo lavoro “Aspre e calde montagne, dolci e fredde pianure” per i tipi di La Mandragora di Imola, “si tratta di una occasione per parlare alle nuove generazioni del bisogno di riscoprire noi stessi attraverso la conoscenza del nostro passato. Questi giovani, ha proseguito lo scrittore non hanno avuto la stessa fortuna che ho avuto io di ascoltare dalla viva voce dei nostri nonni, i racconti che hanno caratterizzato i fatti dell’antica Pandore, i costumi e quindi la nostra cultura”. Domenico Agostini.
Careri, 2 ottobre 2008
Parte da Careri il progetto “Magna Grecia:l’altra Calabria”, ideato dall’Associazione Culturale “Bruno Richichi” e dall’UNLA di Bovalino. Il progetto si propone di avviare un discorso nuovo principalmente con le scuole per la sensibilizzazione su un concetto di “Calabria nuova”, appunto, basata sulla cultura. E sulla riscoperta della propria identità. La Magna Grecia, culla della cultura locridea e calabrese, è soltanto una occasione per affrontare con serietà le vaste problematiche che interessano una terra in grande difficoltà. A parere del presidente onorario dell’Associazione, Giorgio Richichi, è importante che la nuova generazione si appropri della propria identità e sulla scorta degli esempi del passato, riesca a motivare il proprio essere, innescando processi identificativi della realtà “Calabria”.
La proposta, accolta con entusiasmo dal sindaco della cittadina aspromontana di Careri, verrà lanciata nella sede municipale che fu la “casa” del segretario Bruno Richichi, uomo di grande spessore umano che per il natio “borgo antico” di Pandore, diede disponibilità e suggerì “vie nuove” nel rispetto della legalità.. A Careri, stamattina con inizio alle 9,30, la “comitiva” portatrice di valori di una civiltà che rivoluzionò il modo di essere delle popolazioni dello jonio, si confronterà presso la sala municipale del Comune, con la popolazione del luogo. Alla presenza del sindaco Gaetano Pipicella e dell’assessore alla cultura Felice Cua, interverranno: Alberto Circolini presidente dell’Associazione, Giulio Pollifroni, vice presidente; Pietro Sergi scrittore; Giulio Cesare Papandrea , Domenico Agostini delegato regionale dell’Unla e giornalista, Giorgio Richichi Presidente onorario. Domani, 4 ottobre, il comitato promotore alle ore 10,00 si incontrerà con gli studenti della Scuola Media. Durante le due giornate saranno effettuate delle riprese per un documentario di testimonianze e di “memorie storiche”.Per lo scrittore carerese Pietro Sergi che ha dato alle stampe il suo lavoro “Aspre e calde montagne, dolci e fredde pianure” per i tipi di La Mandragora di Imola, “si tratta di una occasione per parlare alle nuove generazioni del bisogno di riscoprire noi stessi attraverso la conoscenza del nostro passato. Questi giovani, ha proseguito lo scrittore non hanno avuto la stessa fortuna che ho avuto io di ascoltare dalla viva voce dei nostri nonni, i racconti che hanno caratterizzato i fatti dell’antica Pandore, i costumi e quindi la nostra cultura”. Domenico Agostini.
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giovedì, ottobre 02, 2008
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martedì 30 settembre 2008
AVV. NASO MARVASI
Spett.leDirezione,
invio i miei complimenti per la Vs. iniziativa, che, finalmente, intende promuovere la Calabria operosa, onesta e culturalmente avanzata, nel nome di Bruno Richichi, del quale ho un personale ricordo di persona virtuosa, affabile e generosa.
Richiedo, pertanto, adesione al Vs. circolo culturale in qualità di socio.
Avv. Domenico Naso Marvasi
invio i miei complimenti per la Vs. iniziativa, che, finalmente, intende promuovere la Calabria operosa, onesta e culturalmente avanzata, nel nome di Bruno Richichi, del quale ho un personale ricordo di persona virtuosa, affabile e generosa.
Richiedo, pertanto, adesione al Vs. circolo culturale in qualità di socio.
Avv. Domenico Naso Marvasi
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martedì, settembre 30, 2008
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domenica 28 settembre 2008
BRUNO RICHICHI PARTE 1 DI VALERIO GIMIGLIANO
Ho conosciuto personalmente Bruno Richichi a Pavia nell’anno 1992, in un periodo non particolarmente felice, tramite il carissimo e inestimabile amico Giorgio Richichi. Ho subito notato la serenità con il quale affrontava questo momento delicato. Inoltre ho avuto la fertile constatazione di apprezzarne la disponibilità e la schiettezza d’animo. In particolare, fin da allora, l’elemento che mi ha profondamente colpito e affascinato è stata la manifesta e ulteriore disponibilità nel parlare non di sé ma della sua terra abitata da tante persone oneste che ogni giorno lottano per vivere per la propria famiglia in un una zona che, a dir poco, per alcuni aspetti, è come una polveriera. Decorso tale periodo, ho mantenuto i contatti per vie telefoniche e tutte le volte che veniva a Pavia, ci incontravamo per dialogare sui problemi che affliggevano la Calabria, che aveva sempre nel cuore, alla stessa stregua di un rapporto che intercorre tra padre e figlio.
Senonchè, all’inizio del mese di agosto 2008, l’amico Giorgio, mi annunciava la nascita dell’Associazione Bruno Richichi. Sono stato molto entusiasta e commosso soprattutto quando sono stato invitato a partecipare come relatore per l’inaugurazione a Careri per il 18 agosto 2008 dell’Associazione a lui intestata. La sala consiliare del Comune di Careri era gremita di persone e tutti hanno ascoltato e assistito al battesimo dell’Associazione Bruno Richichi che ha tra le sue principali finalità quella di elevare il livello culturale della Calabria senza confini.
Ma già da subito l’Associazione si è dimostrata operativa con la tenuta del convegno organizzato la sera successiva , 19 agosto 2008, a Benestare, dal titolo “SULLE TRACCIE DI CESARE PAVESE, NEL RICORDO DI BRUNO RICHICHI”.
Orbene, due personaggi che non hanno niente in comune ma fanno parlare molto di sé.
In particolare, a differenza di Cesare Pavese, Bruno Richichi aveva una famiglia, era un tecnico dell’arte amministrativa oltre che attento studioso, lettore, alcune volte scrittore di brani inediti della sua terra, giornalista della gazzetta del Mezzogiorno e collezionista di libri antichi. Ma soprattutto Bruno Richichi era un uomo anche pratico, non svolgeva solo le funzioni di segretario comunale seduto dietro a una scrivania. Dava concretezza al suo sapere e applicava la sua professione in piena legalità e trasparenza. Creava per gli amministratori locali l’area di legittimità entro la quale dovevano muoversi per governare e amministrare nell’interesse della genta. Era un uomo che non parlava mai di sé ma degli altri ed erano soprattutto gli altri che parlavano di lui anche per quelle opere che, pur non essendo riportate sui libri di storia, certamente sono state utili per la gente che si muoveva tra i poderi e i paesi limitrofi. Anche le testimonianze dirette e raccolte sul posto hanno confermato la personalità fattiva di Bruno Richichi.
f.to DR. VALERIO GIMIGLIANO
Senonchè, all’inizio del mese di agosto 2008, l’amico Giorgio, mi annunciava la nascita dell’Associazione Bruno Richichi. Sono stato molto entusiasta e commosso soprattutto quando sono stato invitato a partecipare come relatore per l’inaugurazione a Careri per il 18 agosto 2008 dell’Associazione a lui intestata. La sala consiliare del Comune di Careri era gremita di persone e tutti hanno ascoltato e assistito al battesimo dell’Associazione Bruno Richichi che ha tra le sue principali finalità quella di elevare il livello culturale della Calabria senza confini.
Ma già da subito l’Associazione si è dimostrata operativa con la tenuta del convegno organizzato la sera successiva , 19 agosto 2008, a Benestare, dal titolo “SULLE TRACCIE DI CESARE PAVESE, NEL RICORDO DI BRUNO RICHICHI”.
Orbene, due personaggi che non hanno niente in comune ma fanno parlare molto di sé.
In particolare, a differenza di Cesare Pavese, Bruno Richichi aveva una famiglia, era un tecnico dell’arte amministrativa oltre che attento studioso, lettore, alcune volte scrittore di brani inediti della sua terra, giornalista della gazzetta del Mezzogiorno e collezionista di libri antichi. Ma soprattutto Bruno Richichi era un uomo anche pratico, non svolgeva solo le funzioni di segretario comunale seduto dietro a una scrivania. Dava concretezza al suo sapere e applicava la sua professione in piena legalità e trasparenza. Creava per gli amministratori locali l’area di legittimità entro la quale dovevano muoversi per governare e amministrare nell’interesse della genta. Era un uomo che non parlava mai di sé ma degli altri ed erano soprattutto gli altri che parlavano di lui anche per quelle opere che, pur non essendo riportate sui libri di storia, certamente sono state utili per la gente che si muoveva tra i poderi e i paesi limitrofi. Anche le testimonianze dirette e raccolte sul posto hanno confermato la personalità fattiva di Bruno Richichi.
f.to DR. VALERIO GIMIGLIANO
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domenica, settembre 28, 2008
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TOUR CALABRIA
ASSOCIAZIONE CULTURALE "BRUNO RICHICHI PROGETTO MAGNA GRECIA L'ALTRA CALABRIA"
DATE TOUR:
3 0TTOBRE ORE 9,30 CARERI SALA CONSILIARE
4 OTTOBBRE ORE 9.30 NATILE SCUOLA
4 OTTOBBRE ORE 19.00 BRANCALEONE TEMA CESARE PAVESE.
SIETE TUTTI INVITATI.
DATE TOUR:
3 0TTOBRE ORE 9,30 CARERI SALA CONSILIARE
4 OTTOBBRE ORE 9.30 NATILE SCUOLA
4 OTTOBBRE ORE 19.00 BRANCALEONE TEMA CESARE PAVESE.
SIETE TUTTI INVITATI.
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domenica, settembre 28, 2008
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giovedì 25 settembre 2008
...RISCOPERTA DI NOI STESSI. Pietro Sergi
La rinascita può partire da un’Associazione nata per ricordare un uomo come "Bruno Richichi", che non ho avuto il piacere di conoscere se non dai racconti di chi l’ha conosciuto meglio di me? E’ ciò che tutti noi speriamo, desideriamo e per cui metteremo tutto il nostro impegno, la nostra passione per la Calabria; nella speranza che questa valanga di neve si ingrossi nella sua rapida discesa, investendo tutti di quella positività che cercheremo di trasmettere a chi avrà voglia di ascoltarci e di condividere insieme a noi questo viaggio solo in apparenza a ritroso, ma che è invece indirizzato verso la riscoperta di noi stessi e delle nostre nobili radici culturali! La nostra cultura è legata strettamente a una civiltà che viene da quell’incrocio fruttuoso tra la cultura greca e le culture dei popoli italici.Nasce dal coraggio di alcuni temerari che sfidarono l’ignoto e affrontarono un viaggio incerto, oltrepassando il sacro confine del mondo conosciuto, per muoversi verso nuove terre in viaggi che avevano il sapore della sfida e della vittoria. Ancora oggi tanti giovani calabresi, di cui io sono un esempio, sfidano un viaggio verso nuove terre per trovare migliori prospettive di vita, ma questi viaggi oggi hanno un sapore di sconfitta. Strano destino quello della Calabria: ai tempi dello splendore culturale era una Calabria "felix", splendida nei costumi e benedetta nella e dalla natura.Oggi è una Calabria che sembra irrimediabilmente rassegnata ad una sorta di Fato ineluttabile. Ma io sono convinto che non è così. Lo spirito e l'orgoglio del popolo calabrese fanno della nostra terra un Paese sofferente certo, ma mai rassegnato.Sia chi resta qui che chi va via continua a conservare una rara e sorprendente devozione verso la terra d’origine e per le sue peculiarità. Un tratto caratteristico dell’anima, un marchio indelebile che non ti abbandona qualsiasi sia la distanza dalla terra d’origine.Per questo dico che la nostra terra sembra rassegnata, ma non lo è.Quello della calabresità è un vero e proprio valore, un intenso senso di appartenenza ad una sorta di etnia, che col tempo è diventata una ricchezza. La calabresità viene da lontano, dalla Grecia ed è intesa come nobiltà d’animo e sapienza. La ricchezza della cultura della Magna Grecia deve rappresentare un valore aggiunto alla qualità della rinascita e del rinnovamento della nostra terra.Una rinascita culturale necessaria. Una rinascita che dalla consapevolezza della propria storia e dalla valorizzazione della cultura del territorio si proietti verso un futuro non più in maniera rassegnata ma propositiva.E’ necessario capire la realtà in cui si vive, ma soprattutto conoscere le potenzialità proprie e della società che ci circonda, della propria città e del proprio territorio. La conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e delle tradizioni, non può tradursi in un discorso astratto e accademico.La conoscenza di noi stessi, del nostro passato, quello più vicino alla nostra terra deve essere la base per il consolidamento di quel sentimento di “orgoglio” che ci faccia apprezzare lepotenzialità che possediamo per contribuire al cambiamento delle vecchie convinzioni, di una mentalità tipica meridionale che non dà più da tempo il giusto riconoscimento ad una terra splendida e ricca di risorse quale è la Calabria.La rinascita culturale può e deve esserci, ma nessuno deve sentirsi escluso da tale processo, nessuno può dire 'Io non posso fare nulla per la mia terra'. Non possiamo delegare ad altri le nostre battaglie. Facciamo in modo da essere protagonisti dell'affermazione dell'orgoglio di essere calabresi.Non esiste possibilità di cambiamento che prescinda dalla cultura e sentirsi parte di una Calabria che fu un tempo culla del pensiero e di una altissima civiltà consolida le nostre radici e aiuta a riordinare gli sforzi attorno ai bisogni essenziali del popolo.
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giovedì, settembre 25, 2008
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mercoledì 24 settembre 2008
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE CULTURALE “BRUNO RICHICHI”
www.brunorichichi.it
Alla cortese attenzione del signor Sindaco, amministrazione comunale e cittadinanza tutta.
CARERI. Comunichiamo elenco date” tour calabria Associazione culturale “Bruno Richichi” progetto Magna Grecia l’altra Calabria”:
03 ottobre ore 9:30 Careri, sala consigliare
04 ottobre ore 9:30 Natile, scuola
04 ottobre ore 19:00 Brancaleone, inaugurazione biblioteca comunale Cesare Pavese.
Interverranno: Alberto Circolini (presidente associazione culturale)
Avvocato Giulio Pollifroni (vice presidente)
Pietro Sergi (scrittore)
Giulio Cesare Papandrea ( umanista)
Mimmo Agostini (giornalista)
Giorgio Richichi (presidente onorario)
Sindaco e amministratori locali e tutti coloro che vorranno intervenire.
Durante la giornata di sabato 04 ottobre sarà girato un cortometraggio a Careri e Natile promosso dall’associazione. Il tour sarà seguito da: Rai calabria; Quotidiano della calabria; Calabria ora; Gazzetta del sud; Tele Bruzzano. Ritenendo che trattasi di progetto culturale di notevole spessore a cui hanno aderito anche i mass media sopra elencati, per una ottimizzazione degli eventi, fare riferimento al presidente, dottor Circolini e vice presidente avvocato Pollifroni. Qualora vogliate inserire altri eventi o partecipanti la redazione dell’associazione culturale è a vostra disposizione. Ringraziandovi tutti per la disponibilità dimostrata vi invitiamo a pubblicizzare localmente gli eventi. Durante le manifestazioni l’associazione avrà a seguito un ufficio stampa per dichiarazione spontanee su “Bruno Richichi progetto Magna Gracia l’altra Calabria”.Vi informiamo altresì che sul blog dell’associazione sono stati già pubblicati diversi interventi su i temi in oggetto, pertanto chi volesse intervenire può farlo attraverso il nostro sito www.brunorichichi.it sezione blog. Nella speranza che il progetto sia utile per uno sviluppo socio-culturale della nostra amata terra porgiamo distinti saluti.
Associazione culturale Bruno RichichiIl presidente Alberto Circolini
www.brunorichichi.it
Alla cortese attenzione del signor Sindaco, amministrazione comunale e cittadinanza tutta.
CARERI. Comunichiamo elenco date” tour calabria Associazione culturale “Bruno Richichi” progetto Magna Grecia l’altra Calabria”:
03 ottobre ore 9:30 Careri, sala consigliare
04 ottobre ore 9:30 Natile, scuola
04 ottobre ore 19:00 Brancaleone, inaugurazione biblioteca comunale Cesare Pavese.
Interverranno: Alberto Circolini (presidente associazione culturale)
Avvocato Giulio Pollifroni (vice presidente)
Pietro Sergi (scrittore)
Giulio Cesare Papandrea ( umanista)
Mimmo Agostini (giornalista)
Giorgio Richichi (presidente onorario)
Sindaco e amministratori locali e tutti coloro che vorranno intervenire.
Durante la giornata di sabato 04 ottobre sarà girato un cortometraggio a Careri e Natile promosso dall’associazione. Il tour sarà seguito da: Rai calabria; Quotidiano della calabria; Calabria ora; Gazzetta del sud; Tele Bruzzano. Ritenendo che trattasi di progetto culturale di notevole spessore a cui hanno aderito anche i mass media sopra elencati, per una ottimizzazione degli eventi, fare riferimento al presidente, dottor Circolini e vice presidente avvocato Pollifroni. Qualora vogliate inserire altri eventi o partecipanti la redazione dell’associazione culturale è a vostra disposizione. Ringraziandovi tutti per la disponibilità dimostrata vi invitiamo a pubblicizzare localmente gli eventi. Durante le manifestazioni l’associazione avrà a seguito un ufficio stampa per dichiarazione spontanee su “Bruno Richichi progetto Magna Gracia l’altra Calabria”.Vi informiamo altresì che sul blog dell’associazione sono stati già pubblicati diversi interventi su i temi in oggetto, pertanto chi volesse intervenire può farlo attraverso il nostro sito www.brunorichichi.it sezione blog. Nella speranza che il progetto sia utile per uno sviluppo socio-culturale della nostra amata terra porgiamo distinti saluti.
Associazione culturale Bruno RichichiIl presidente Alberto Circolini
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mercoledì, settembre 24, 2008
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INAUGURAZIONE BIBLIOTECA BRANCALEONE
Comune di BrancaleoneProvincia di Reggio Calabria
Il Comune di Brancaleone ed il Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale intitolata a Cesare Pavese - componenti del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pavese ed inseriti nel Centro Studi Nazionale “Cesare Pavese” -
INVITANO
Le SS.LL. a partecipare all’inaugurazione della stessa, che si terrà il 4 ottobre 2008 alle ore 18,30 nella Sala Conferenze della Biblioteca, sita in Corso Umberto I Brancaleone (Reggio Calabria).Si coglie l’occasione per segnalare che è gradito l’invio di materiale librario in copie omaggio al fine di arricchire l’archivio per la consultazione in loco.
Brancaleone, lì 18.09.2008 Comune di Brancaleone0964/933008 0964/933207 0964/933668Fax 0964 934760
Comitato di gestione Bibliotecabibliobrancaleone@gmail.com
Il Presidente del Comitato di Gestione
dott alberto circolini
il commissario straordinario vice prefetto
dott. francesca crea
Il Comune di Brancaleone ed il Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale intitolata a Cesare Pavese - componenti del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pavese ed inseriti nel Centro Studi Nazionale “Cesare Pavese” -
INVITANO
Le SS.LL. a partecipare all’inaugurazione della stessa, che si terrà il 4 ottobre 2008 alle ore 18,30 nella Sala Conferenze della Biblioteca, sita in Corso Umberto I Brancaleone (Reggio Calabria).Si coglie l’occasione per segnalare che è gradito l’invio di materiale librario in copie omaggio al fine di arricchire l’archivio per la consultazione in loco.
Brancaleone, lì 18.09.2008 Comune di Brancaleone0964/933008 0964/933207 0964/933668Fax 0964 934760
Comitato di gestione Bibliotecabibliobrancaleone@gmail.com
Il Presidente del Comitato di Gestione
dott alberto circolini
il commissario straordinario vice prefetto
dott. francesca crea
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INVITO PER TUTTI
La Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” nasce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale e di alcuni studiosi, per ricordare lo scrittore di Santo Stefano Belbo, confinato in questo Comune dal 1935 al 1936. La Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” è un istituto culturale che concorre all’attuazione del diritto di tutti i cittadini all’informazione e all’educazione permanente, nonché allo sviluppo della ricerca e della conoscenza; mira a diffondere l’informazione con criteri di imparzialità e di pluralismo, a favorire la crescita culturale e civile della collettività.Il Comitato di Gestione della Biblioteca nasce con l’obiettivo di contribuire ad una più efficace realizzazione di tali attività.L’istituto si ispira ai principi espressi nel Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche.Essa conserva l’edizione completa delle opere pavesiane ed è in corso di allestimento, la sezione riguardante le sue letture nel periodo di confino.
Comune di BrancaleoneProvincia di Reggio Calabria
Inaugurazione dellaBiblioteca Comunalee Intitolazione aCesare Pavese
Sabato 4 Ottobre 2008Ore 18,30Sala Conferenze BibliotecaC.so Umberto IBrancaleone (RC)
La S.V. è invitata a partecipare al Convegno
“Nel ricordo di Pavese”
che si svolgerà il 4 ottobre 2008alle ore 18,30 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale
Organizzazione a cura: Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” Brancaleone (RC) HYPERLINK "mailto:bibliobrancaleone@gmail.com" bibliobrancaleone@gmail.com http://comitatobrancaleonepavese.blogspot.com
in collaborazione con "associazione culturale Bruno richichi" www.brunorichichi.it
“Nel ricordo di Pavese”
Saluto
Dott.ssa Francesca CreaVice PrefettoCommissario Straordinario
Dott. Alberto CircoliniPresidente del Comitato di Gestionedella Biblioteca Comunale "Cesare Pavese"
Interventi:
Dott. Giuseppe ArtuffoSindaco di Santo Stefano Belbo Presidente Fondazione “Cesare Pavese”
Prof. Gianni CarteriSaggista
Prof. Giulio Cesare PapandreaUmanista - Docente Università Milano Bicocca
Prof. Bruno ChinéScrittore - Giornalista
Dott. Giorgio RichichiPresidente Onorario Associazione Culturale “Bruno Richichi”
Tra i numerosi scittori presenti che hanno aderito all'invito ci sara' PIETRO SERGI autoredi ramanzi sull' emigrazione.
Degustazione di prodotti tipici
Comune di BrancaleoneProvincia di Reggio Calabria
Inaugurazione dellaBiblioteca Comunalee Intitolazione aCesare Pavese
Sabato 4 Ottobre 2008Ore 18,30Sala Conferenze BibliotecaC.so Umberto IBrancaleone (RC)
La S.V. è invitata a partecipare al Convegno
“Nel ricordo di Pavese”
che si svolgerà il 4 ottobre 2008alle ore 18,30 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale
Organizzazione a cura: Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” Brancaleone (RC) HYPERLINK "mailto:bibliobrancaleone@gmail.com" bibliobrancaleone@gmail.com http://comitatobrancaleonepavese.blogspot.com
in collaborazione con "associazione culturale Bruno richichi" www.brunorichichi.it
“Nel ricordo di Pavese”
Saluto
Dott.ssa Francesca CreaVice PrefettoCommissario Straordinario
Dott. Alberto CircoliniPresidente del Comitato di Gestionedella Biblioteca Comunale "Cesare Pavese"
Interventi:
Dott. Giuseppe ArtuffoSindaco di Santo Stefano Belbo Presidente Fondazione “Cesare Pavese”
Prof. Gianni CarteriSaggista
Prof. Giulio Cesare PapandreaUmanista - Docente Università Milano Bicocca
Prof. Bruno ChinéScrittore - Giornalista
Dott. Giorgio RichichiPresidente Onorario Associazione Culturale “Bruno Richichi”
Tra i numerosi scittori presenti che hanno aderito all'invito ci sara' PIETRO SERGI autoredi ramanzi sull' emigrazione.
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mercoledì, settembre 24, 2008
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martedì 23 settembre 2008
RIFLESSIONE ANTONIO PERRI
una riflessione
Quando rievochi alla mente quello che era Zio Bruno rievochi il sapore della genuinità della gente della nostra terra .
Io ho una visione di lui ancora presente nella mia vita :Lui che studiava colla candela nella vecchia casa di campagna, lui che era segretario comunale e che quando andavi a trovarlo ti metteva subito a tuo agio nel suo ufficio come nella sua casa.
Ricordo che passeggiando conosceva ogni angolo del paese , era la sua terra come la nostra, e per il risveglio di questa terra aveva sempre combattuto.
Vedesse ora cosa questo paese è diventato , direbbe che qualcosa si è mosso(GRAZIE ALL'ASSOCIAZIONE A LUI INTITOLATA ALLA QUALE IO ADERISCO SENZA NEMMENO PENSARCI), anche in senso positivo.
La cultura nel nostro territorio poche volte ha alzato la voce , ma noi non dobbiamo fermarci a quelle poche volte, l'eredità che gli uomini come Bruno Richichi ci hanno lasciato é di riuscire a coniugare antico e nuovo perchè la visione bucolica del nostro passato sappia dare frutti anche attraverso i nostri mezzi moderni , perchè non si perda il rispetto delle nostre radici di contadini per i quali la modernità il progresso non stravolgano tutto.
Uniti nell'accogliere il futuro senza mai perdere la visione del proprio nucleo familiare che ci ha cresciuti nel rispetto dell'onestà , della giustizia e della correttezza .
Un caloroso saluto.
Antonio Perri
Quando rievochi alla mente quello che era Zio Bruno rievochi il sapore della genuinità della gente della nostra terra .
Io ho una visione di lui ancora presente nella mia vita :Lui che studiava colla candela nella vecchia casa di campagna, lui che era segretario comunale e che quando andavi a trovarlo ti metteva subito a tuo agio nel suo ufficio come nella sua casa.
Ricordo che passeggiando conosceva ogni angolo del paese , era la sua terra come la nostra, e per il risveglio di questa terra aveva sempre combattuto.
Vedesse ora cosa questo paese è diventato , direbbe che qualcosa si è mosso(GRAZIE ALL'ASSOCIAZIONE A LUI INTITOLATA ALLA QUALE IO ADERISCO SENZA NEMMENO PENSARCI), anche in senso positivo.
La cultura nel nostro territorio poche volte ha alzato la voce , ma noi non dobbiamo fermarci a quelle poche volte, l'eredità che gli uomini come Bruno Richichi ci hanno lasciato é di riuscire a coniugare antico e nuovo perchè la visione bucolica del nostro passato sappia dare frutti anche attraverso i nostri mezzi moderni , perchè non si perda il rispetto delle nostre radici di contadini per i quali la modernità il progresso non stravolgano tutto.
Uniti nell'accogliere il futuro senza mai perdere la visione del proprio nucleo familiare che ci ha cresciuti nel rispetto dell'onestà , della giustizia e della correttezza .
Un caloroso saluto.
Antonio Perri
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martedì, settembre 23, 2008
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GRAZIE
salve a tutti,volevo complimentarmi con il fondatore di questo blog,non tanto per la struttura quanto per il significato ke lo rende cosi importante...infatti traspare l'importanza di alcuni valori fondamentali come la famiglia,l'umanita',l'umilta'...ma sopratutto il legame verso la propria terra e l'amore per le proprie origini...salvatore e rosanna!!!
22 settembre 2008 22.50
22 settembre 2008 22.50
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Associazione Culturale "Bruno Richichi"
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martedì, settembre 23, 2008
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lunedì 22 settembre 2008
GRAZIE !
Un ringraziamento va a tutti coloro che vogliono rompere il silenzio pur rimanendo silenziosi.. grazie a Sergi per aver scritto la vera realtà della nostra locride. il nostro tentativo a bisogno di tutti per svegliare tutte le coscienze, per creare una nuova dimensione culturale e sociale.
Per non cadere nell' isolamento in questa nuova iniziativa è doveroso alimentare il dialogo essere in tanti significa avere più forza, più fiato per poter un giorno urlare delle nostre gravi condizioni di "salute" e farsì che un altra Calabria possa vivere almeno nella normalità.
Il Presidente
Per non cadere nell' isolamento in questa nuova iniziativa è doveroso alimentare il dialogo essere in tanti significa avere più forza, più fiato per poter un giorno urlare delle nostre gravi condizioni di "salute" e farsì che un altra Calabria possa vivere almeno nella normalità.
Il Presidente
Pietro Sergi (scrittore)
Un saluto a tutti i partecipanti e ai lettori di questo Blog.
Spero che l’Associazione Culturale "Bruno Richichi", alla quale aderisco anch’io possa crescere fino al punto di essere in grado di innescare ed guidare quella rinascita culturale che tutti noi auspichiamo; nella consapevolezza che sia la nostra vera salvezza!
A questo proposito, leggo in alto sulla destra della home page del portale di informazione “Il Paese”, che "la locride non si salverà se non nascerà un nuovo senso del dovere”.
Ma un nuovo senso del dovere non nasce tutti i giorni, soprattutto non nasce da solo.
Potrebbe nascere soltanto se ci fosse una volontà forte, che io non vedo se non nei soliti, che rimangono però sempre gli stessi, senza riuscire a fare proseliti.
Viviamo una realtà dell'apparire, ma il nostro apparire è fatto di fumose cattedrali nel deserto e, soprattutto quest’anno, i segnali di fumo che abbiamo mandato sono stati esagerati, come gli ettari di terreno bruciato che abbiamo utilizzato per generare quei segnali.
Segnali che però tutto possono significare tranne la speranza che un nuovo senso del dovere possa miracolosamente nascere e svilupparsi.
L’immagine orrenda che mi sono portato dietro dalla locride, quest’anno, è quella di un uliveto invaso dalle fiamme, i Canader che giravano continuamente per spegnere gli incendi, un via vai di aeroplani che neppure a Linate nelle ore di punta.
Che senso del dovere può nascere in coloro che bruciano la propria terra e gli alberi simbolo di essa, gli ulivi? Nessuno!
Eppure esiste una cultura sommersa, sebbene schiacciata da un’altra, prevaricatrice e cinica, della quale siamo purtroppo portatori e dalla quale non riusciamo a liberarci.
Una cultura che stenta ad imporsi, perché ha come esercito alle sue dipendenze persone di indole pacifica e laboriosa, che resteranno sempre silenziose.
Già, la maggioranza silenziosa, la chiamerei.
Maggioranza solo numericamente, ma pur sempre un esercito armato di un minimo di buon senso, arma che dovrebbe essere potentissima ma che invece sembra essere sempre un’arma spuntata.
Un esercito che fino ad oggi ha conosciuto molte sconfitte e pochissime vittorie.
Le piccole realtà positive, una miriade ma quasi tutte microscopiche, sembrano rimanere strozzate, o comunque emarginate, isolate, costrette a giocare in difesa, a difendere i loro confini pur con la necessità di rimanere aperte, di cercare di contaminare positivamente l’altra cultura, quella sopraffattrice.
Ma quest’ultima sembra sorda, insensibile e sprezzante
.Ci vorrebbe una rivoluzione quasi totale, ma c'è qualcuno che creda davvero che possa innescarsi?
Ho persino l’impressione che queste piccole realtà culturali, associazioni e quant’altro, a volte tendano ad isolarsi, come se dopo aver costruito il loro piccolo angolo di mondo, la loro piccola oasi nel deserto, si rintanino lì dentro beandosi soltanto della loro diversità.
Per la rivoluzione, si dice, nessuno ha mai tempo; figuriamoci se poi questa è accompagnata dalla parola “culturale” ove mai un neonato senso del dovere possa avere la forza di innescarla.
Un nuovo senso del dovere potrebbe essere rappresentato da un massiccio arruolamento nelle fila di quell’esercito laborioso e silenzioso, tale da poter innescare una rivoluzione culturale profonda, che mandi segnali di civiltà autentica, non segnali di fumo che si alzano dai nostri simboli in fiamme, dai nostri luoghi deturpati nella loro bellezza di cui si accorge soltanto chi l’ha persa, chi è distante migliaia di chilometri.
Non sono rassegnato, ma sono sulla strada che porta alla rassegnazione…comincio a pensare che quell’esercito silenzioso verrà zittito ancora di più, che quel fumo, simbolo di distruzione e desertificazione continuerà a crescere e levarsi alto nel cielo.
Come se il nuovo senso del dovere consistesse nello sfidare la natura, fin quando sarà lei a decidere di fare una rivoluzione, smettendo di rigenerare vita laddove questa è stata distrutta dal fuoco.
Abbiamo le cattedrali inutili, stiamo lavorando per costruirci intorno il deserto.
Pietro Sergi
Spero che l’Associazione Culturale "Bruno Richichi", alla quale aderisco anch’io possa crescere fino al punto di essere in grado di innescare ed guidare quella rinascita culturale che tutti noi auspichiamo; nella consapevolezza che sia la nostra vera salvezza!
A questo proposito, leggo in alto sulla destra della home page del portale di informazione “Il Paese”, che "la locride non si salverà se non nascerà un nuovo senso del dovere”.
Ma un nuovo senso del dovere non nasce tutti i giorni, soprattutto non nasce da solo.
Potrebbe nascere soltanto se ci fosse una volontà forte, che io non vedo se non nei soliti, che rimangono però sempre gli stessi, senza riuscire a fare proseliti.
Viviamo una realtà dell'apparire, ma il nostro apparire è fatto di fumose cattedrali nel deserto e, soprattutto quest’anno, i segnali di fumo che abbiamo mandato sono stati esagerati, come gli ettari di terreno bruciato che abbiamo utilizzato per generare quei segnali.
Segnali che però tutto possono significare tranne la speranza che un nuovo senso del dovere possa miracolosamente nascere e svilupparsi.
L’immagine orrenda che mi sono portato dietro dalla locride, quest’anno, è quella di un uliveto invaso dalle fiamme, i Canader che giravano continuamente per spegnere gli incendi, un via vai di aeroplani che neppure a Linate nelle ore di punta.
Che senso del dovere può nascere in coloro che bruciano la propria terra e gli alberi simbolo di essa, gli ulivi? Nessuno!
Eppure esiste una cultura sommersa, sebbene schiacciata da un’altra, prevaricatrice e cinica, della quale siamo purtroppo portatori e dalla quale non riusciamo a liberarci.
Una cultura che stenta ad imporsi, perché ha come esercito alle sue dipendenze persone di indole pacifica e laboriosa, che resteranno sempre silenziose.
Già, la maggioranza silenziosa, la chiamerei.
Maggioranza solo numericamente, ma pur sempre un esercito armato di un minimo di buon senso, arma che dovrebbe essere potentissima ma che invece sembra essere sempre un’arma spuntata.
Un esercito che fino ad oggi ha conosciuto molte sconfitte e pochissime vittorie.
Le piccole realtà positive, una miriade ma quasi tutte microscopiche, sembrano rimanere strozzate, o comunque emarginate, isolate, costrette a giocare in difesa, a difendere i loro confini pur con la necessità di rimanere aperte, di cercare di contaminare positivamente l’altra cultura, quella sopraffattrice.
Ma quest’ultima sembra sorda, insensibile e sprezzante
.Ci vorrebbe una rivoluzione quasi totale, ma c'è qualcuno che creda davvero che possa innescarsi?
Ho persino l’impressione che queste piccole realtà culturali, associazioni e quant’altro, a volte tendano ad isolarsi, come se dopo aver costruito il loro piccolo angolo di mondo, la loro piccola oasi nel deserto, si rintanino lì dentro beandosi soltanto della loro diversità.
Per la rivoluzione, si dice, nessuno ha mai tempo; figuriamoci se poi questa è accompagnata dalla parola “culturale” ove mai un neonato senso del dovere possa avere la forza di innescarla.
Un nuovo senso del dovere potrebbe essere rappresentato da un massiccio arruolamento nelle fila di quell’esercito laborioso e silenzioso, tale da poter innescare una rivoluzione culturale profonda, che mandi segnali di civiltà autentica, non segnali di fumo che si alzano dai nostri simboli in fiamme, dai nostri luoghi deturpati nella loro bellezza di cui si accorge soltanto chi l’ha persa, chi è distante migliaia di chilometri.
Non sono rassegnato, ma sono sulla strada che porta alla rassegnazione…comincio a pensare che quell’esercito silenzioso verrà zittito ancora di più, che quel fumo, simbolo di distruzione e desertificazione continuerà a crescere e levarsi alto nel cielo.
Come se il nuovo senso del dovere consistesse nello sfidare la natura, fin quando sarà lei a decidere di fare una rivoluzione, smettendo di rigenerare vita laddove questa è stata distrutta dal fuoco.
Abbiamo le cattedrali inutili, stiamo lavorando per costruirci intorno il deserto.
Pietro Sergi
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lunedì, settembre 22, 2008
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domenica 21 settembre 2008
MAGNA GRECIA L'ALTRA CALABRIA 3
Magna Grecia vuole anche richiamare l’attenzione degli studiosi su un particolare che ci sembra sicuramente rilevante, anche se non privo di significative conseguenze; sull’opportunità, cioè, di cominciare a riscrivere tutta la storia della civiltà greca partendo non già dalla Grecia continentale, come avvenuto finora, ma dalla Ionia e dalla Magna Grecia: questa, infatti, fu “terra di grandi creazioni artistiche e culturali la cui comprensione è stata spesso condizionata dall’idea che si tratta di fenomeni secondari rispetto all’ arte della Grecia propria “ , in conseguenza soprattutto della errata impostazione degli studi sull’arte e sulla civiltà italiote, incentrati sempre sul binomio classicistico del “centro” e della “periferia”.
Prof. Giulio Cesare Papandrea
Prof. Giulio Cesare Papandrea
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Associazione Culturale "Bruno Richichi"
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domenica, settembre 21, 2008
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venerdì 19 settembre 2008
mimmo agostini
PAPANDREA E RICHICHI RITORNANO NELLA LORO CARERI. A NATILE LA MANIFESTAZIONE DELLA PRESERNTAZIONE DEL LIBRO. INTERVENTO DI ALEX ZANOTELLI.
Natile di Careri, 3 agosto 2008
E’ ritornato nel paese d’origine, nel giorno dei festeggiamenti della Madonna. La festa “du paisi”, in estate, nel periodo in cui ritornano gli emigranti, quelli che lavorano lontano, quelli che spinti dal grande amore per la propria terra, rientrano con la moglie, i figli, ospiti dei parenti o, felici, di aprire la casa dove sono nati, per un anno chiusa. Sono case ancora di pietra e calce o rimodernate ma intatte per la struttura interna che profumano d’antico ma che spesso sono rimodernate conservando l’anima profonda delle cose originarie: il forno, “’u focularu”, il letto di ferro battuto, il moderno materasso in lattice, il lenzuolo di lino, quello pesante costruito col vecchio telaio e la “pezzara” per trapunta. In questo antico borgo costruito dopo l’alluvione del 1951, due nativi di Careri, sono stati ospiti della serata di festa: Giulio Cesare Papandrea, medico ed umanista, Direttore sanitario del Policlinico di Monza e docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca”, e Giorgio Richichi, Agente generale della ZURICH Insurance Company e ZURICH Investiment Life. membro del Consiglio Direttivo Nazionale GAZ e Delegato dell’ANBBA, ma, è una postilla che gli farà onore, essenzialmente operatore culturale, perché nel tempo libero organizza e partecipa a manifestazioni di calabresi Doc per far conoscere la Calabria Doc, che a costo di sembrare esageratamente innamorati, è rappresentata dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
La serata che fa seguito ad altre organizzate nei comuni di Bovalino (in collaborazione con l'UNLA, l'Amministrazione Comunale, la Pro Loco), Isca Marina (CZ) in collaborazione con il Circolo culturale "Nausicaa" presidente Avv. Trimboli, e Soverato, è stata presentata dal giornalista e corrispondente locale del Quotidiano della Calabria e direttore di questo foglio on line. L'incontro fa parte del più vasto progetto "Magna Grecia", nato da un'idea di Giorgio Richichi e l'UNLA di Bovalino, per l'approfondimento di tematiche per il rilancio socio-politico-culturtale della Calabria. Il progetto riprenderà il percorso nel prossdimo mese d'ottobre, ad apertura delle scuole, e toccherà vari comuni che hanno già aderito all'iniziativa.
Sul un palco che ha ospitato gli ospiti illustri: il sindaco della città Gaetano Pipicella, l’assessore alla cultura Felice Cua, il parroco don Castanò il missionario Alex Zanotelli, a Careri con un gruppo di cinquanta ragazzi provenienti da tutta Italia, preso il campo scuola “S. Orsola”, nonché il presidente del Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale "Cesare Pavese" di Brancaleone, Dott. Alberto Circolini, studioso dell'illustre letterato.
Intenso e commovente l’incontro di Papandrea e Richichi con i propri concittadini ed abbracci con i “vecchi” amici.
Durante i saluti il Sindaco Gaetano Pipicella ha ricordato che il professore Papandrea “ha giocato nei vicoli di questo paese, ha studiato con grande volontà, ha frequentato l’università, è partito verso il Nord e lì, si è fatto strada, direi che si è imposto per la sua serietà, onestà, professionalità, umiltà: quattro virtù che connòtano il carattere fondamentale dei cittadini di Careri, Natile Nuovo e Natile Vecchio. Siamo orgogliosi di lui, perché si aggiunge con diritto ai grandi compaesani: Francesco La Cava, Francesco Perri i quali hanno lasciato tracce indelebili nella storia mondiale”. Poi è passato a salutare Giorgio Richichi, “figlio di un uomo laborioso ed onesto professionista, Bruno Richichi, segretario comunale, il quale ha aiutato decine e decine di amministratori nel creare infrastrutture e organigrammi interni per rilanciare l’Ente Comune e renderlo operativo. Giorgio Richichi, ha detto il sindaco, è un imprenditore ma è anche un cultore del dialogo e del confronto ed infatti, assieme al giornalista del Quotidiano hanno dato vita ad un progetto di grande spessore culturale che da qui a pochi mesi coinvolgerà centri importanti della Calabria”. L’assessore alla cultura Felice Cua, da parte sua, ha sottolineato l’impegno del concittadino illustre nel campo della medicina e la sua costante disponibilità nell’aiutare la gente del suo comune e quella del territorio nei momenti in cui si ha bisogno di strutture ospedaliere particolarmente attrezzate in campi in cui la specializzazione e le attrezzature diventano indispensabili per la vita dell’ammalato. Nel ringraziare Giorgio Richichi, Felice Cua, ha "Grazie a Giorgio Richichi, grazie alla mamma di Giorgio, Maria Caminiti, moglie dell'indimenticato segretario comunale Bruno Richichi, esempio di correttezza, onestà e attaccamento alla famiglia: un vero maestro di vita. E, consentitemi, ha concluso l'assessore, di ringraziare Mimmo Agostini, giornalista e corrispondente del Quotidiano della Calabria, anch'egli impegnato nel portare alto il nome della nostra terra attraverso attività culturali".
La storia dei Bronzi, raccontata da Papandrea, legittimata da studi seri e da intuizioni razionali e perciò logiche, ha ammaliato il grande pubblico presente tracciando il percorso storico di un'epoca importante e determinante della storia della Locride, con applausi scroscianti e sinceri. Cavalluccio finale per festeggiare la Vergine del Carmelo e l’incontro culturale.
(In alto il prof. Giulio Cesare Papandrea: in basso, Giorgio Richichi)
Natile di Careri, 3 agosto 2008
E’ ritornato nel paese d’origine, nel giorno dei festeggiamenti della Madonna. La festa “du paisi”, in estate, nel periodo in cui ritornano gli emigranti, quelli che lavorano lontano, quelli che spinti dal grande amore per la propria terra, rientrano con la moglie, i figli, ospiti dei parenti o, felici, di aprire la casa dove sono nati, per un anno chiusa. Sono case ancora di pietra e calce o rimodernate ma intatte per la struttura interna che profumano d’antico ma che spesso sono rimodernate conservando l’anima profonda delle cose originarie: il forno, “’u focularu”, il letto di ferro battuto, il moderno materasso in lattice, il lenzuolo di lino, quello pesante costruito col vecchio telaio e la “pezzara” per trapunta. In questo antico borgo costruito dopo l’alluvione del 1951, due nativi di Careri, sono stati ospiti della serata di festa: Giulio Cesare Papandrea, medico ed umanista, Direttore sanitario del Policlinico di Monza e docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca”, e Giorgio Richichi, Agente generale della ZURICH Insurance Company e ZURICH Investiment Life. membro del Consiglio Direttivo Nazionale GAZ e Delegato dell’ANBBA, ma, è una postilla che gli farà onore, essenzialmente operatore culturale, perché nel tempo libero organizza e partecipa a manifestazioni di calabresi Doc per far conoscere la Calabria Doc, che a costo di sembrare esageratamente innamorati, è rappresentata dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
La serata che fa seguito ad altre organizzate nei comuni di Bovalino (in collaborazione con l'UNLA, l'Amministrazione Comunale, la Pro Loco), Isca Marina (CZ) in collaborazione con il Circolo culturale "Nausicaa" presidente Avv. Trimboli, e Soverato, è stata presentata dal giornalista e corrispondente locale del Quotidiano della Calabria e direttore di questo foglio on line. L'incontro fa parte del più vasto progetto "Magna Grecia", nato da un'idea di Giorgio Richichi e l'UNLA di Bovalino, per l'approfondimento di tematiche per il rilancio socio-politico-culturtale della Calabria. Il progetto riprenderà il percorso nel prossdimo mese d'ottobre, ad apertura delle scuole, e toccherà vari comuni che hanno già aderito all'iniziativa.
Sul un palco che ha ospitato gli ospiti illustri: il sindaco della città Gaetano Pipicella, l’assessore alla cultura Felice Cua, il parroco don Castanò il missionario Alex Zanotelli, a Careri con un gruppo di cinquanta ragazzi provenienti da tutta Italia, preso il campo scuola “S. Orsola”, nonché il presidente del Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale "Cesare Pavese" di Brancaleone, Dott. Alberto Circolini, studioso dell'illustre letterato.
Intenso e commovente l’incontro di Papandrea e Richichi con i propri concittadini ed abbracci con i “vecchi” amici.
Durante i saluti il Sindaco Gaetano Pipicella ha ricordato che il professore Papandrea “ha giocato nei vicoli di questo paese, ha studiato con grande volontà, ha frequentato l’università, è partito verso il Nord e lì, si è fatto strada, direi che si è imposto per la sua serietà, onestà, professionalità, umiltà: quattro virtù che connòtano il carattere fondamentale dei cittadini di Careri, Natile Nuovo e Natile Vecchio. Siamo orgogliosi di lui, perché si aggiunge con diritto ai grandi compaesani: Francesco La Cava, Francesco Perri i quali hanno lasciato tracce indelebili nella storia mondiale”. Poi è passato a salutare Giorgio Richichi, “figlio di un uomo laborioso ed onesto professionista, Bruno Richichi, segretario comunale, il quale ha aiutato decine e decine di amministratori nel creare infrastrutture e organigrammi interni per rilanciare l’Ente Comune e renderlo operativo. Giorgio Richichi, ha detto il sindaco, è un imprenditore ma è anche un cultore del dialogo e del confronto ed infatti, assieme al giornalista del Quotidiano hanno dato vita ad un progetto di grande spessore culturale che da qui a pochi mesi coinvolgerà centri importanti della Calabria”. L’assessore alla cultura Felice Cua, da parte sua, ha sottolineato l’impegno del concittadino illustre nel campo della medicina e la sua costante disponibilità nell’aiutare la gente del suo comune e quella del territorio nei momenti in cui si ha bisogno di strutture ospedaliere particolarmente attrezzate in campi in cui la specializzazione e le attrezzature diventano indispensabili per la vita dell’ammalato. Nel ringraziare Giorgio Richichi, Felice Cua, ha "Grazie a Giorgio Richichi, grazie alla mamma di Giorgio, Maria Caminiti, moglie dell'indimenticato segretario comunale Bruno Richichi, esempio di correttezza, onestà e attaccamento alla famiglia: un vero maestro di vita. E, consentitemi, ha concluso l'assessore, di ringraziare Mimmo Agostini, giornalista e corrispondente del Quotidiano della Calabria, anch'egli impegnato nel portare alto il nome della nostra terra attraverso attività culturali".
La storia dei Bronzi, raccontata da Papandrea, legittimata da studi seri e da intuizioni razionali e perciò logiche, ha ammaliato il grande pubblico presente tracciando il percorso storico di un'epoca importante e determinante della storia della Locride, con applausi scroscianti e sinceri. Cavalluccio finale per festeggiare la Vergine del Carmelo e l’incontro culturale.
(In alto il prof. Giulio Cesare Papandrea: in basso, Giorgio Richichi)
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venerdì, settembre 19, 2008
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UN GRAZIE A VOI PER IL BLOG E LA POSSIBILITA' CHE DATE A TUTTI DI POTER PARLARE.
Per troppo tempo la calabria e’ ingiustamente esclusa da tutto e da tutti ad esclusione della cronaca.
Adesso basta.
Questa mia regione e’ capace di stupire il visitatore per i suoi forti contrasti,le sue anomalie ambientali, paesaggistiche e culturali(magna grecia).
La sua storia e cultura da radici alla civilta’ mediterranea ed europea.
La calabria e’ solare come una penisola,vanta 800 km di coste e nessun centro dista piu’ di 50 km dal mare.
Due mari,jonio e tirreno,le montagne,aspromonte ,sila e pollino.
La calabria esposta ad invasioni ,dominazioni , moti di ribellione e liberta’,e’ terra di cultura e tradizioni,gli antichissimi riti grecanici,valdese,la lingua,la letteratura,i costumi della comunita’ albanese.
Questa terra e’ la patria di personaggi illustri che hanno lasciato il loro segno indelebile in tutti i campi dell’umano ingegno,non solo cronaca.
pitagora, calabrese adottivo,telesio,campanella,Gioacchino da fiore,Dulbecco,alvaro,versace e quanti altri,
questa e’ la calabria .
alziamo la voce.
PITAGORA
Adesso basta.
Questa mia regione e’ capace di stupire il visitatore per i suoi forti contrasti,le sue anomalie ambientali, paesaggistiche e culturali(magna grecia).
La sua storia e cultura da radici alla civilta’ mediterranea ed europea.
La calabria e’ solare come una penisola,vanta 800 km di coste e nessun centro dista piu’ di 50 km dal mare.
Due mari,jonio e tirreno,le montagne,aspromonte ,sila e pollino.
La calabria esposta ad invasioni ,dominazioni , moti di ribellione e liberta’,e’ terra di cultura e tradizioni,gli antichissimi riti grecanici,valdese,la lingua,la letteratura,i costumi della comunita’ albanese.
Questa terra e’ la patria di personaggi illustri che hanno lasciato il loro segno indelebile in tutti i campi dell’umano ingegno,non solo cronaca.
pitagora, calabrese adottivo,telesio,campanella,Gioacchino da fiore,Dulbecco,alvaro,versace e quanti altri,
questa e’ la calabria .
alziamo la voce.
PITAGORA
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venerdì, settembre 19, 2008
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DALL'ABBRUZZO
Ciao sono simone ialacci, e vengo dall’ abruzzo, precisamente da vasto .
Ho letto molto volentieri il vostro blog e vorrei partecipare con due piccole righe al vostro progetto di riscoperta culturale del meridione.
In questo periodo l’ abruzzo e stato colpito da un brutto fatto di cronaca, che non ci mette in buona luce. Purtroppo questi fatti non possono che far parlare ulteriormente male del sud .
La stampa da risalto solo alla cronaca e non mette in evidenza con la stessa forza l’altra parte ,come voi ,dite delle nostre terre.
Ma l’abruzzo non e solo questo, essa in fatti e dotata di una forte impronta territoriale enormemente affascinante, che si estende dalle spiagge dorate e il mare cristallino alle colline e le montagne innevate dove la natura fa da padrona.
Dopo tutto questo uniteci la buona cucina mare e monti, il calore e l’ umiltà delle persone che ci vivono…… beh!
Penso che chiunque pagherebbe una “tangente” per passare una giornata in una delle belle regioni meridionali della penisola italiana!
Grazie e buon lavoro
Ho letto molto volentieri il vostro blog e vorrei partecipare con due piccole righe al vostro progetto di riscoperta culturale del meridione.
In questo periodo l’ abruzzo e stato colpito da un brutto fatto di cronaca, che non ci mette in buona luce. Purtroppo questi fatti non possono che far parlare ulteriormente male del sud .
La stampa da risalto solo alla cronaca e non mette in evidenza con la stessa forza l’altra parte ,come voi ,dite delle nostre terre.
Ma l’abruzzo non e solo questo, essa in fatti e dotata di una forte impronta territoriale enormemente affascinante, che si estende dalle spiagge dorate e il mare cristallino alle colline e le montagne innevate dove la natura fa da padrona.
Dopo tutto questo uniteci la buona cucina mare e monti, il calore e l’ umiltà delle persone che ci vivono…… beh!
Penso che chiunque pagherebbe una “tangente” per passare una giornata in una delle belle regioni meridionali della penisola italiana!
Grazie e buon lavoro
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venerdì, settembre 19, 2008
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martedì 16 settembre 2008
MAGNA GRECIA L'ALTRA CALABRIA 2 a "BRUNO RICHICHI"
Magna Grecia intende contribuire a scoprire e conservare viva la memoria di un passato, e la sua continuità storica e culturale, che vide la Calabria parte integrante di quel moto culturale, da cui è sorta l’Europa di oggi e la civiltà occidentale: nella speranza che diventi feconda eredità per comprendere e vivere, alla luce di essa il presente.
I siti ed i nomi delle città che furono la meraviglia della Calabria greca ritornano oggi in una trasparenza geografica e semantica, da cui risulta la definitiva conferma di una continuità storica e culturale.
Il senso di questa continuità va, peraltro, al di là di un fatto toponomastico e archeologico: esso investe le radici stesse di una civiltà che, attraverso le traversie impostele da una storia spesso impietosa, dovrà contribuire alla rinascita culturale e morale della Calabria.
E’ necessario, pertanto, riscoprire la presenza dei padri: che questa presenza valga come richiamo alla responsabilità di appartenere ad una cultura che si è contribuito a fondare, e come impulso a incrementare e approfondire i valori; nel segno di quell’ Umanesimo che non è conoscenza sterile del passato, bensì fecondo possesso di una tradizione per comprendere e vivere, alla luce di essa, il presente nella speranza di costruire il futuro di “un’altra Calabria”.
Prof. Giulio Cesare Papandrea
I siti ed i nomi delle città che furono la meraviglia della Calabria greca ritornano oggi in una trasparenza geografica e semantica, da cui risulta la definitiva conferma di una continuità storica e culturale.
Il senso di questa continuità va, peraltro, al di là di un fatto toponomastico e archeologico: esso investe le radici stesse di una civiltà che, attraverso le traversie impostele da una storia spesso impietosa, dovrà contribuire alla rinascita culturale e morale della Calabria.
E’ necessario, pertanto, riscoprire la presenza dei padri: che questa presenza valga come richiamo alla responsabilità di appartenere ad una cultura che si è contribuito a fondare, e come impulso a incrementare e approfondire i valori; nel segno di quell’ Umanesimo che non è conoscenza sterile del passato, bensì fecondo possesso di una tradizione per comprendere e vivere, alla luce di essa, il presente nella speranza di costruire il futuro di “un’altra Calabria”.
Prof. Giulio Cesare Papandrea
giovedì 11 settembre 2008
"il tempo non cancella i ricordi"
Aristotele
"Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si comportassero con noi".
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giovedì, settembre 11, 2008
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VIDEO INVIATOCI DA DAVIDE
"E' camminando che si fa il cammino".
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giovedì, settembre 11, 2008
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lunedì 8 settembre 2008
MAGNA GRECIA L'ALTRA CALABRIA 1
Magna Grecia
>>
Tra L'VIII ed il VII sec. a.C. affluirono in Calabria i colonizzatori greci; secondo alcune tradizioni, convalidate da ritrovamenti archeologici, mercanti e navigatori greci avevano già visitato in epoca micenea (XIV/XII sec. a.C.) le coste calabresi, istituendo anche fattorie commerciali, ma si può ritenere che i contatti non siano stati duraturi e che l'avvento dell'ellenismo in Calabria sia collegato alle migrazioni doriche e joniche, provocate dall'eccesso di popolazione, dalle conseguenze delle guerre fra le città greche e dallo spirito d'avventura. Nella storia della colonizzazione greca l'oracolo di Delfi svolse un'importante funzione di guida e di coordinamento tra le diverse spedizioni che venivano progettate. La Calabria rappresentò una delle mete più ambite del movimento migratorio diretto verso quella parte dell'Italia meridionale cui fu attribuita la denominazione di Magna Grecia. In alcuni casi si verificarono contrasti con gl'indigeni, ma forse furono più frequenti le occasioni nelle quali i colonizzatori istituirono rapporti di buon vicinato con le popolazioni locali attirandole nel seno della civiltà greca, accogliendole a volte nelle loro comunità e mutuandone in parte costumi e culti. Ai coloni di Calcide di Eubea si deve la fondazione di Reggio verso la fine del sec. VIII a.C.; ai Calcidesi si unirono i Messeni che lasciavano la loro patria dopo la prima guerra contro Sparta; il nome di Reggio (in greco reghion) sembra evocare la frattura geologica che staccò la Sicilia dal continente (in greco reg-nu-mi = frango). Achei del Peloponneso fondarono nel 709/708 a.C. circa, l'una dopo l'altra, Sibari e Crotone. Sibari fu costruita tra il fiume omonimo (l'odierno Coscile) ed il Crati; Crotone sul promontorio dove preesisteva un insediamento indigeno. Locri, fondata verso il 675 a.C., trae origine dai Locresi che le diedero il nome; é incerto se i fondatori furono i Locresi Ozoli (occidentali) od Opunzi (orientali); i Locresi si stabilirono nei primi tempi sul Capo Zefirio (Capo Bruzzano) donde si trasferirono più a nord forse per l'insufficienza di terre coltivabili; dal primo stanziamento i Locresi presero il nome di Epizefiri; tipico dei Locresi fu l'istituto del matriarcato che forse adottarono sull'esempio degl'indigeni siculi. Reggio, Sibari, Crotone e Locri costituirono i capisaldi ed i centri propulsori dell'ellenismo in Calabria. I confini della città stato di Reggio si stabilirono a sud est sul fiume Alice (fiumara di Melito) e a nord sul fiume Metauro (Petrace); l'omonima città di Metauro, sull'altra riva del fiume, insieme a Medma (presso Rosarno; il nome Medma si conserva nel fiume Mesima), rimase in possesso dei Locresi. Oltre Metauro e Medma, i Locresi, sul versante tirrenico, fondarono Hipponion (l'odierna Vibo Valentia), spingendo la loro influenza fino a Terina e Temesa; sulla costa jonica il confine a nord fu segnato dal fiume Sagra (Turbolo) ma nel V sec. a.C. i Locresi s'impadronirono di Caulonia e Scylletion (Squillace
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Tra L'VIII ed il VII sec. a.C. affluirono in Calabria i colonizzatori greci; secondo alcune tradizioni, convalidate da ritrovamenti archeologici, mercanti e navigatori greci avevano già visitato in epoca micenea (XIV/XII sec. a.C.) le coste calabresi, istituendo anche fattorie commerciali, ma si può ritenere che i contatti non siano stati duraturi e che l'avvento dell'ellenismo in Calabria sia collegato alle migrazioni doriche e joniche, provocate dall'eccesso di popolazione, dalle conseguenze delle guerre fra le città greche e dallo spirito d'avventura. Nella storia della colonizzazione greca l'oracolo di Delfi svolse un'importante funzione di guida e di coordinamento tra le diverse spedizioni che venivano progettate. La Calabria rappresentò una delle mete più ambite del movimento migratorio diretto verso quella parte dell'Italia meridionale cui fu attribuita la denominazione di Magna Grecia. In alcuni casi si verificarono contrasti con gl'indigeni, ma forse furono più frequenti le occasioni nelle quali i colonizzatori istituirono rapporti di buon vicinato con le popolazioni locali attirandole nel seno della civiltà greca, accogliendole a volte nelle loro comunità e mutuandone in parte costumi e culti. Ai coloni di Calcide di Eubea si deve la fondazione di Reggio verso la fine del sec. VIII a.C.; ai Calcidesi si unirono i Messeni che lasciavano la loro patria dopo la prima guerra contro Sparta; il nome di Reggio (in greco reghion) sembra evocare la frattura geologica che staccò la Sicilia dal continente (in greco reg-nu-mi = frango). Achei del Peloponneso fondarono nel 709/708 a.C. circa, l'una dopo l'altra, Sibari e Crotone. Sibari fu costruita tra il fiume omonimo (l'odierno Coscile) ed il Crati; Crotone sul promontorio dove preesisteva un insediamento indigeno. Locri, fondata verso il 675 a.C., trae origine dai Locresi che le diedero il nome; é incerto se i fondatori furono i Locresi Ozoli (occidentali) od Opunzi (orientali); i Locresi si stabilirono nei primi tempi sul Capo Zefirio (Capo Bruzzano) donde si trasferirono più a nord forse per l'insufficienza di terre coltivabili; dal primo stanziamento i Locresi presero il nome di Epizefiri; tipico dei Locresi fu l'istituto del matriarcato che forse adottarono sull'esempio degl'indigeni siculi. Reggio, Sibari, Crotone e Locri costituirono i capisaldi ed i centri propulsori dell'ellenismo in Calabria. I confini della città stato di Reggio si stabilirono a sud est sul fiume Alice (fiumara di Melito) e a nord sul fiume Metauro (Petrace); l'omonima città di Metauro, sull'altra riva del fiume, insieme a Medma (presso Rosarno; il nome Medma si conserva nel fiume Mesima), rimase in possesso dei Locresi. Oltre Metauro e Medma, i Locresi, sul versante tirrenico, fondarono Hipponion (l'odierna Vibo Valentia), spingendo la loro influenza fino a Terina e Temesa; sulla costa jonica il confine a nord fu segnato dal fiume Sagra (Turbolo) ma nel V sec. a.C. i Locresi s'impadronirono di Caulonia e Scylletion (Squillace
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lunedì, settembre 08, 2008
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ADELAIDE GALEA CARERI
Careri è sorto intorno alla metà del XVI secolo in seguito alla distruzione dell'antica Pandore (rasa al suolo da violente scosse sismiche) e al conseguente spostamento dei suoi abitanti. Fino a quando non fu riconosciuto Comune autonomo, nel 1836, fu feudo conteso da ricchi casati, subendo il sistema feudale. Venne colpito duramente, riportandone gravi danni, dai sismi del 1783 e del 1908, a cui si aggiunse la catastrofe operata dalle alluvioni del 18 ottobre 1951 e del 1973. Infatti le alluvioni, ancora oggi, sono il grande problema di questo caratteristico centro.
Oggi Careri si presenta quale cittadina piuttosto ordinata, caratterizzata da casa antiche, molto interessanti.
Agli occhi di chi la osserva da un'altura appare quale pittoresco centro dai tetti di cotto e dalle vie strette e tortuose.
A poca distanza dal centro abitato si possono notare i ruderi delle antiche mura, Vi sono, inoltre, visibili i resti di un'acquedotto.
La Chiesa principale, di antica costruzione, conserva opere d arte significative.Rimangono, in localita Panduri, i resti della vecchia Pandore.
L'economia si basa sulla fiorente produzione di cereali, olive, agrumi e frutta.L' allevamento del bestiame, conserva ancora oggi, una certa importanza.
A Careri nacquero personaggi di grande importanza, come lo scrittore Francesco Perri, Diaco Natale, enciclopedico, Fra Diego, oratore e Francesco La Cava, al quale è dedicata la piazza principale del paese.Festa del Patrono, Sant'Antonio, il 13 Giugno, in occasione della qualeviene organizzata una fiera del bestiame.
ADELAIDE GALEA
Oggi Careri si presenta quale cittadina piuttosto ordinata, caratterizzata da casa antiche, molto interessanti.
Agli occhi di chi la osserva da un'altura appare quale pittoresco centro dai tetti di cotto e dalle vie strette e tortuose.
A poca distanza dal centro abitato si possono notare i ruderi delle antiche mura, Vi sono, inoltre, visibili i resti di un'acquedotto.
La Chiesa principale, di antica costruzione, conserva opere d arte significative.Rimangono, in localita Panduri, i resti della vecchia Pandore.
L'economia si basa sulla fiorente produzione di cereali, olive, agrumi e frutta.L' allevamento del bestiame, conserva ancora oggi, una certa importanza.
A Careri nacquero personaggi di grande importanza, come lo scrittore Francesco Perri, Diaco Natale, enciclopedico, Fra Diego, oratore e Francesco La Cava, al quale è dedicata la piazza principale del paese.Festa del Patrono, Sant'Antonio, il 13 Giugno, in occasione della qualeviene organizzata una fiera del bestiame.
ADELAIDE GALEA
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lunedì, settembre 08, 2008
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domenica 7 settembre 2008
VIDEO TRATTO DA GOOGLE IN INGLESE
VIDEO SU CARERI CLICCA: http://video.google.it/videoplay?docid=-3401916350741818874&ei=jw7ESNeqFoiG2gLV7oTABQ&q=CARERI&hl=it
"BRUNO RICHICHI "HA SEMPRE DATO E TUTT'OGGI DA VOCE A TUTTI.
CONTATTATECI.
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EVENTI pagina sponsorizzata.
- sponsor: http://richichigiorgio.it/
- OTTOBRE
E' PREVISTA L'INAUGURAZIONE DELLA BIBBLIOTECA COMUNALE "CESARE PAVESE" IN BRANCALEONE IL 4 OTTOBRE ORE 19
TOUR DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE "BRUNO RICHICHI" E GIULIO CESARE PAPANDREA PER IL PROGETTO "MAGNA GRECIA L'ALTRA CALABRIA",DA UN'IDEA DI GIORGIO RICHICHI E UNLA BOVALINO,IN VARI COMUNI DELLA CALABRIA.
GIORNO 2 ,3 4, OTTOBBRE.
DICEMBRE
CONFERENZA DEL PROFESSORE VINCENZO VIGNA TEMA CARDIOCHIRURGIA
SI STA ORGANIZZANDO IN CARERI UN GRUPPO DI LAVORO PER FONDARE UNA BIBBLIOTECA ,CHI VUOLE PARTECIPARE AL GRUPPO DI LAVORO PUO' RIVOLGERSI ALLA SIGNORA LISA MUSOLINO O CONTATTARE LA REDAZIONE ATTRAVESO MAIL
CHIUNQUE VUOLE PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALL'ORGANIZZAZIONE DEGLI EVENTI E 'PREGATO DI CONTATTARCI.
L'ASSOCIAZIONE SI PROPONE DI DARE VOCE A TUTTI.
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